Un numero imprecisato di uomini, armati di kalashnikov, granate e bottiglie incendiarie ha causato una strage all’interno di un grande teatro alla periferia di Mosca. L’Isis-K ha rivendicato, gli Stati Uniti avevano lanciato un’allerta appena due settimane fa. L’Ucraina si dice estranea a quanto accaduto
Andrea De Angelis – Città del Vaticano
Torna il terrore a Mosca, pochi giorno dopo le elezioni presidenziali che hanno visto la conferma del presidente Putin. Un numero imprecisato di uomini in tuta mimetica – alcuni dicono essere quattro, altri cinque – armati di kalashnikov, granate e bottiglie incendiarie, poco prima dell’inizio di uno spettacolo al più grande teatro della capitale russa, hanno fatto una strage di uomini, donne e bambini. Sono almeno 60 i morti, 145 i feriti, ma il bilancio potrebbe aumentare con il passare delle ore.
I fatti
Diversi video che stanno circolando online mostrano gli uomini armati sparare sulla folla, anche a pochi metri di distanza, sia dentro che fuori dalla sala principale del teatro. I terroristi sarebbero poi fuggiti a bordo di una Renault bianca: lo scrive Ria Novosti che mostra un fotogramma in cui compare la vettura, sulla quale gli attentatori sarebbero arrivati alla sala concerti. La foto mostra un’auto Renault Symbol con la carrozzeria bianca e il tetto nero. L’attacco, durato almeno una decina di minuti, ha causato anche l’incendio del tetto della struttura, che in parte è collassatta. Centinaia di uomini sono intervenuti, comprese le teste di cuoio.
La rivendicazione
La rivendicazione è giunta circa un paio d’ore dopo l’attentato. “Miliziani dello Stato islamico – si legge in un messaggio sul canale Telegram del gruppo jihadista – hanno attaccato un grande raduno alla periferia di Mosca” e poi si sono “ritirati sani e salvi nelle loro basi”. Secondo alcuni funzionari statunitensi informati dall’intelligence, l’attacco è stato compiuto dall’Isis-K, un gruppo terroristico affiliato all’Isis e attivo principalmente in Afghanistan. Gli Stati Uniti hanno escluso un coinvolgimento dell’Ucraina, in guerra da oltre due anni con la Russia in seguito all’invasione di Mosca.
Il Cremlino
Il presidente russo Vladimir Putin per il momento si è limitato ad augurare una pronta guarigione a tutte le persone rimaste ferite nell’attacco terroristico, riporta l’agenzia di stampa Tass. Putin, inoltre, è stato informato sullo stato di avanzamento delle indagini dai capi dei servizi di sicurezza interni russi (Fsb), del ministero degli Interni, della Commissione investigativa e della Guardia nazionale russa. Circa due settimane fa l’Fsb aveva detto di avere eliminato una cellula della branca afghana dell’Isis che pianificava un attacco armato nella capitale.
L’allerta statunitense
Il 7 marzo l’ambasciata degli Stati Uniti a Mosca aveva reso pubblica un’allerta di sicurezza per i cittadini statunitensi in città, perché aveva ricevuto “rapporti secondo cui estremisti” avevano “piani imminenti di colpire grandi raggruppamenti di persone a Mosca, compresi concerti”. Secondo l’ambasciata questa allerta sarebbe rimasta valida per 48 ore, dunque fino al 9 di marzo. Qualche giorno fa il presidente russo Putin aveva minimizzato questi allarmi, dicendo che si trattava di “provocazioni” dell’Occidente che avevano l’intento di “intimidire e destabilizzare la nostra società”.
Il luogo dell’attentato
Il Crocus City Hall è il più grande teatro di Mosca, fa parte di un esteso complesso nella periferia nord-occidentale di Mosca. L’attentato è stato compiuto poco prima dell’inizio di un concerto dei Picnic, un gruppo rock. La struttura può accogliere fino a 9mila persone, i biglietti venduti per l’evento di ieri erano pari a circa due terzi della capienza massima, ma al momento dell’attacco terroristico non tutti gli spettatori si erano recati sul luogo dell’evento. Centinaia di persone sono state tratte in salvo dal seminterrato dell’edificio, dove si erano rifugiate dopo aver udito gli spari e le esplosioni.