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Attentato a Gerusalemme: uccisi due israeliani, cinque feriti

Torna il terrorismo a Gerusalemme. Due civili israeliani, un bambino di 6 anni e un uomo di 20, sono stati uccisi in un attentato palestinese che ha causato anche cinque feriti. Forte la condanna internazionale per questo gesto, che conferma l’alto livello di tensione in questo periodo tra israeliani e palestinesi

Giancarlo La Vella – Città del Vaticano

E’ avvenuto tutto in pochi istanti. Ieri un palestinese ha lanciato la sua auto contro un gruppo di persone in attesa ad una fermata dell’autobus a Gerusalemme est. Uccisi sul colpo un bambino di 6 anni e un uomo di 20. Anche tra i 5 feriti due minori uno dei quali versa in condizioni critiche. L’attentatore, un 31 enne palestinese con residenza israeliana, è stato ucciso da un poliziotto israeliano. Non si sa se abbia affiliazioni politiche.

Misure di sicurezza

Il premier Netanyahu ha immediatamente fatto applicare le misure di sicurezza già rafforzate dopo gli eventi di due settimane fa. Aumentata nelle strade di Gerusalemme la presenza delle forze dell’ordine. Posti i sigilli all’abitazione dell’attentatore a cui dovrebbe seguire l’abbattimento, anche se, come sembra, la casa fosse occupata con contratto d’affitto. Una situazione difficile da gestire. La tensione era esplosa dopo l’attentato del 27 gennaio scorso con il sanguinoso attentato ad una sinagoga che aveva fatto seguito ad un attacco israeliano nei territori occupati.

La condanna internazionale

Al plauso espresso per l’atto terroristico da Hamas e Jihad islamica, ha risposto l’esecrazione della comunità internazionale. “Inconcepibile e ripugnante” è stato definito l’attentato dal segretario di Stato americano Anthony Blinken. Un attentato che rallenta fortemente i tentativi di riavviare il dialogo israelo-palestinese.

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