Chiesa Cattolica – Italiana

Attacco militare russo all’Ucraina. Il mondo col fiato sospeso

Vatican News

Quello che si temeva da giorni è accaduto e il mondo si trova ad assistere ad una nuova guerra. Nella notte la Russia ha infatti avviato operazioni militari sul territorio ucraino per proteggere il Donbass. E’ stato lo stesso presidente Putin ad annunciare l’invasione: esplosioni e sirene di allarme si sono iniziate ad avvertire all’aba anche nella capitale Kiev da cui si segnalano colonne di auto civili in fuga specie da aree periferiche. Ma il caos è nell’intero Paes, non solo al sud e al sud est, ma al confine con la Bielorussia e con la Polonia: a Odessa, Kharvik, Mariupol, Leopoli. Quello annunciato da Putin sembrerebbe dunque un attacco potente e su larga scala. Nel suo annuncio il presidente russo d’altra parte ha usato termini precisi come “denazificare” e “smilitarizzare” l’Ucraina, renderla cioè inoffensiva: “un’ulteriore espansione della Nato e il suo uso del territorio ucraino sono inaccettabili”. “Chiunque – ha detto –  tenti di crearci ostacoli e interferire sappia che la Russia risponderà conconseguenze mai viste prima. Siamo preparati a tutto”.  E all’Onu, Mosca ha fatto chiaramente sapere che l’obiettivo dell’attacco è ‘la giunta al potere a Kiev’. Poco prima per giustificare l’azione militare aveva detto  di rispondere ad una richiesta di aiuto da parte dei leader separatisti che, nelle ultime ore, fanno sapere di aver conquistato due località nel Donbass. La notizia resta da verificare come quella dei primi morti.

La risposta dell’Ucraina

La presidenza ucraina che parla di una ” guerra di aggressione”, chiede aiuto al mondo, in termini di sanzioni e isolamento della Russia, assistenza finanziaria, militare e umanitaria e intanto cerca di proteggere la popolazione imponendo la legge marziale. “Fermate la guerra e Putin” scrive su Twitter  il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, mentre si ha notizia della distruzione già della difesa anti aerea  di Kiev. E dalla presidenza stessa la diffusione delle prime immagini della guerra, un’esplosione nella capitale, uno scoppio con una densa nuvola di fumo, vicino ad un parco. “L’operazione russa – avverte Zelensky –  mira a “distruggere lo Stato ucraino, impadronirsi del suo territorio con la forza e stabilire un’occupazione’.

Reazioni dal mondo: Usa, Onu e Ue

Reazioni di condanna e di pianificazione di una risposta unitaria si registrano nelle prime ore dopo l’assalto russo nel mondo occidentale. Gli Stati Uniti con il presidente Biden parlano di una guerra premeditata e ingiustificata che porterà una “catastrofica perdita di vite umane e sofferenza”. Il leader Usa ha chiamato il presidente ucraino Zelensky annunciando nuove dure sanzioni contro Mosca insieme agli alleati. La Nato che ha convocato gli ambasciatori con il segretario generale Stoltenberg fa sapere che farà ‘tutto il necessario per proteggere i suoi alleati’. Riunito il Consiglio di sicurezza dell’Onu da cui arriva il grido del segretario generale Guterres: è “il momento più triste del mio mandato” ha detto “il presidente Putin, nel nome dell’umanità, porti indietro le truppe russe. Questo conflitto deve fermarsi ora, questa guerra non ha senso e viola i principi della Carta dell’Onu”.

L’Europa è al fianco di Kiev: i rappresentanti permanenti degli Stati membri si riuniranno alle 9 a Bruxelles, per discutere della situazione di sicurezza. “In queste ore buie, i nostri pensieri sono con l’Ucraina e le donne innocenti, uomini e bambini che affrontano questo attacco non provocato e la paura per la loro vita. Riterremo il Cremlino responsabile’, ha twittato la presidente della Commissione Ue von der Leyen. “Putin ha scelto la strada del bagno di sangue e della distruzione”, attacca il premier britannico Johnson che si dice inorridito dagli eventi, “la Russia ha scelto il bagno di sangue per un attacco non provocato”. Convocato da questa mattina a Londra il Comitato di emergenza Cobra.

“Abbiamo bisogno di preghiere”

La popolazione intanto aspetta e cerca di proteggersi come può. Al microfono di Jean Charles Poutzulu padre padre Radko Vaolodymyr da Lviv:

Ascolta la testimonianza di padre Radko

E’ guerra, sentiamo notizie di bombardamenti di numerosi villaggi e anche di grandi città. Il nostro patriarca ci ha chiamato tutti questa mattina per invitarci alla preghiera. Io mi trovo ancora nella città di Lviv, a circa 60 chilometri dal confine con la Polonia. Posso testimoniare che da alcuni minuti si sentono le sirene. Cerchiamo di non cedere al panico. L’attivazione delle sirene significa che dobbiamo essere prudenti e nasconderci. A mezzanotte, ora ucraina, iniziava lo stato di emergenza, et questa mattina il presidente ha dichiarato lo stato militare, quindi è iniziata una guerra aperta. Abbiamo bisogno di preghiera per aiutarci a non cedere al panico e tenere la calma, nella speranza di riuscire a vincere questo male.

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