Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
È la consegna del testimone per la staffetta, che Papa Francesco ha autografato sabato scorso ricevendo in udienza una delegazione dell’Athletica Vaticana, uno dei momenti centrali della cerimonia di apertura in programma alle 14.00, al San Marino Stadium, dei Campionati di atletica dei Piccoli Stati d’Europa. Sul testimone, accanto alla firma del Pontefice, c’è la scritta in latino “Simul Currebant”, che è il motto di Athletica Vaticana. Il riferimento è al passo del Vangelo in cui si ricorda che Pietro e Giovanni “correvano insieme” la mattina della Risurrezione. Alle gare partecipano circa 170 atleti. Oltre alla squadra Vaticana, scendono in pista anche atleti di San Marino, Albania, Andorra, Armenia, Cipro, Georgia, Gibilterra, Kosovo, Liechtenstein, Lussemburgo, Macedonia, Malta, Moldova, Monaco e Montenegro.
Piccoli, ma testimoni di grandi valori
“Athletica Vaticana – ha sottolineato in vista di questo evento il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura – scende in pista tra i “piccoli” Stati d’Europa in una dimensione, quella della ‘piccolezza’, che ha adesso più mai un grande significato”. “Anche se non mancano oggi tensioni tra alcuni ‘piccoli’ Stati – ha aggiunto il porporato – lo sport può essere, come sempre fin dalla sua nascita come esperienza umana, luogo di incontro e di conoscenza reciproca che fa cadere pregiudizi e ostilità”. E attraverso il dialogo tra culture e religioni diverse, “crea amicizia tra uomini e popoli fino a correre insieme – simul currere – verso la mèta comune che è la pace”. Il presidente di Athletica Vaticana, Giampaolo Mattei, a Vatican News sottolinea che questa e simili iniziative sono mosse dallo spirito di “correre insieme”.
La staffetta credo sia veramente il simbolo più grande del senso stesso della partecipazione di Athletica Vaticana a questa manifestazione sportiva: quello di lanciare il messaggio della cultura della fraternità. Sul testimone c’è la scritta in latino “simul currebant”, tratta dal Vangelo. Questo è il messaggio che vogliamo dare: correre insieme è una cosa che dovrebbe valere non solo per lo sport ma, soprattutto in questo momento, per tutti gli ambiti della società civile.
A San Marino l’Athletica Vaticana partecipa con uno stile particolare. Cosa accadrà se un atleta della compagine vaticana dovesse arrivare in una delle prime tre posizioni?
Se uno dei nostri atleti dovesse arrivare sul podio in una delle quattro gare a cui partecipiamo – lancio del giavellotto, le corse dei 400 e dei 3000 metri e la staffetta – lascerà il posto a quello che è arrivato dopo. Non lo farà per snobismo o per mettersi in mostra, m,a semplicemente perché è un gesto, come auspica Papa Francesco, che si inserisce nella logica di passare dall’io al noi. È il gesto di porsi di lato per non lasciare nessuno indietro. È un gesto che non richiama alla ricerca del successo e della medaglia ma ricorda l’importanza di dare il meglio, sempre insieme con gli altri. Non ci sono avversari, ma amici con cui praticare lo sport insieme.
Un gesto in sintonia con l’enciclica Fratelli tutti…
Fratelli tutti, in modo autentico ed anche nello sport. Siamo contenti che a San Marino si possa dare un segno di fratellanza. Il testimone della staffetta è amicizia che diventa fraternità.
Chi sono gli atleti di Athletica Vaticana che gareggiano?
Sui 400 metri correrà Simone Adamoli, figlio di un dipendente del Governatorato. Beatrice Bellapadrona, figlia di un dipendente delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, scenderà in pedana nel lancio del giavellotto. Sui 3000 metri correrà Emiliano Morbidelli, dipendente dell’ospedale Bambino Gesù a Palidoro. Fanno poi parte della squadra i vigili del fuoco Giuseppe Zapparata e Paolo Piersanti, il falegname Placido Fois ed il gendarme Alessio Moscetti.