Dal 14 al 16 settembre torna la nuova edizione dell’evento a cura dei francescani di Assisi, nell’ottavo centenario dell’approvazione della Regola. Fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento: molti i temi, spiegati nell’ottica della fraternità
Camilla Dionisi – Città del Vaticano
“Ogni credente è invitato ad accogliere lo spirito del Signore, cioè coltivare sempre il rapporto con Lui affinché viva una vita buona, bella e felice”: sono le parole di fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento di san Francesco in Assisi, che quest’anno ospiterà la nona edizione del Cortile di Francesco. L’evento, che si svolge dal 14 al 16 settembre, ha un programma ricco di incontri, conferenze, tavole rotonde e visite guidate, per vivere un’esperienza di arricchimento reciproco che coinvolga ogni cultura e sensibilità.
Essere in regola
L’edizione di quest’anno prende spunto dalla celebrazione degli 800 anni dalla conferma della regola francescana da parte di Papa Onorio III. “Il titolo di quest’anno è proprio Essere in regola” racconta il religoso. “Abbiamo fatto in modo che tutti gli interventi delle varie tavole rotonde abbiano a che fare con questo tema. Si parlerà certamente della regola francescana, a cui sarà dato uno spazio particolare sabato 16 settembre, ma anche delle regole del vivere. Verranno trattate, ad esempio, le questioni legate al tema della giustizia. Ci saranno ospiti competenti da questo punto di vista, come Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone. Parleremo anche delle regole dell’economia – continua il custode francescano – delle quali tratterà l’economista Stefano Zamagni”. Non solo: come spiega il religioso, si parlerà delle regole legate al cibo e alla nutrizione per vivere meglio, ma ci saranno anche altre attività come visite guidate e conferenze, che permettono di vedere come la regola francescana abbia inciso nel tempo, soprattutto in Basilica, nel Sacro Convento.
La regola francescana: un linguaggio sempre attuale
Fra Marco Moroni sostiene che la regola di San Francesco, dopo 800 anni, rimane di estrema attualità e mantiene un importante valore per tutti, al di là del fatto che dica qualcosa di specifico per i religiosi. “Francesco dice che la vita dei frati minori è questa: seguire il Signore vivendo il Vangelo. Esso – spiega il francescano – è sempre attuale e la regola è una sua accentuazione. Francesco, come ogni fondatore, ne prende alcuni elementi che gli stanno particolarmente a cuore”. “L’idea di Francesco è vivere il Vangelo e, poiché è perenne, anche la regola diventa perenne, e rimane attuale. È chiaro che ne diamo una specificazione soprattutto nelle nostre costituzioni come frati. Racconta, infatti, qualcosa di molto più ampio per ogni categoria di credente e per ogni stato di vita in cui egli si trova soprattutto – sottolinea – quando parla di fraternità, povertà e di voti religiosi”.
Un’apertura al mondo per una vita buona e felice
Pur non vivendo da religiosi consacrati, i credenti sono comunque invitati a vivere la castità, la povertà, l’obbedienza e l’attenzione. “Questa proposta – racconta fra Monorio – non è rivolta solo ai fedeli. È un’apertura al mondo: il Cortile di Francesco si pone proprio come luogo di dialogo tra credenti, non credenti e diversamente credenti, nell’ambito civile ma anche politico. Si tratta davvero di incontrare le persone e di offrire loro un luogo, un cortile appunto, in cui ci si incontra, ci si scambia pareri, si cerca di convergere e si trova una verità che speriamo sia ultima, quella che noi come frati proponiamo. Accogliamo anche gli altri nel dialogo – conclude – per poter crescere insieme, fondare e costruire una società buona e bella”.