Anna Poce – Città del Vaticano
“Per la sua instancabile opera di mediazione politica nella complessità del nostro mondo alle prese con tante conflittualità, guerre, ingiustizie e degrado degli esseri umani e del creato; un impegno profuso con uno stile dialogico e cordiale, uno stile di umanesimo fraterno. Nel processo di trasformazione reso oggi ancor più necessario, l’ONU ha un ruolo decisivo come laboratorio di pace: è infatti urgente ripensare il futuro della nostra casa comune e del nostro comune progetto”. Per tutti questi motivi i frati del Sacro Convento di Assisi consegnano oggi, 18 dicembre, al segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, la “Lampada della pace”, il prezioso riconoscimento conferito dalla comunità francescana ogni anno ad una personalità che rappresenti i valori del dialogo e della pace, “con l’intento di restituire l’essenzialità del messaggio francescano: il vetro dell’ampolla simboleggia la purezza e la limpidezza mentre l’olio significa medicazione e rinascita”.
“Donare la Lampada della Pace al segretario generale delle Nazioni Unite per la sua grande opera di pace a favore dell’umanità – ha dichiarato il direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato – è un sogno che portiamo da tanti anni nel cuore”.
António Guterres
António Manuel de Oliveira Guterres, nato a Lisbona nel 1949, ex primo ministro portoghese e alto commissario per i rifugiati, assume l’incarico di nono segretario generale delle Nazioni Unite l’1 gennaio 2017 e viene riconfermato per un secondo mandato nel 2021. Ha guidato l’UNHCR durante alcune delle crisi migratorie più gravi degli ultimi decenni, battendosi per i diritti di milioni di migranti e richiedenti asilo. È sempre stato una voce forte a sostegno del multilateralismo e degli sforzi umanitari. Ha rimarcato più volte che occorre costruire ponti, anziché muri e con questo spirito ha incontrato a Roma Papa Francesco il 20 dicembre 2019. In quella occasione, il segretario generale e il Pontefice hanno registrato un videomessaggio congiunto per inviare al mondo, in vista del 75.mo anniversario dell’ONU, un messaggio a favore del multilateralismo e di una società più umana e più giusta.
La premiazione
La cerimonia di premiazione, in diretta streaming su sanfrancesco.org, si svolge alle 12.45 nella Chiesa superiore della Basilica di San Francesco. Ad accogliere Guterres il custode del Sacro Convento di Assisi, fra Marco Moroni; a seguire la visita alla Tomba di San Francesco e alla chiesa inferiore della Basilica del Santo. All’evento, previsto a margine della registrazione del 36.mo Concerto di Natale, che sarà trasmesso su Rai1 il 25 dicembre alle 12.30, in eurovisione, dopo il messaggio Urbi et Orbi del Papa, saranno presenti, tra gli altri, re Abdullah II di Giordania, il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti, e un rappresentante del Governo italiano.
Il concerto, promosso dal Sacro Convento di Assisi, dalla Rai e da Intesa Sanpaolo, con il contributo di Ferrovie dello Stato Italiane, è diretto dal maestro William Eddins; partecipano il violoncellista Stjepan Hauser e il tenore Roberto Alagna. Gli artisti sono accompagnati dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e dal coro “I piccoli musici” guidato dal maestro Mario Mora.
I premiati degli ultimi anni
Nelle ultime edizioni, il riconoscimento è stato assegnato al presidente delle Repubblica Colombiana, Juan Manuel Santos, “per lo sforzo tenuto nei processi di riconciliazione con le Farc”; alla cancelliera tedesca, Angela Merkel, che “nella sua Germania e in Europa, si è distinta nell’opera di conciliazione in favore della pacifica convivenza dei popoli”; al re di Giordania, Abdullah II, per “la sua azione e il suo impegno tesi a promuovere i diritti umani, l’armonia tra fedi diverse e l’accoglienza dei rifugiati”; al presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, per “impegno indirizzato a prevenire le forme di odio, sopruso ed egoismo che minacciano la sicurezza e la pacifica convivenza e per la promozione di una società più libera, giusta e fraterna, che consenta l’integrale sviluppo umano di ogni persona”.