Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
È stata una notte di guerra tra Azerbaigian e Armenia. Scontri armati si sono verificati al confine tra i due Paesi. Ambedue ammettono di aver subito perdite in termini di vite umane. In particolare, sarebbero oltre 50 i militari armeni uccisi. Tra Yerevan e Baku i rapporti sono rimasti sempre piuttosto tesi a causa della questione del Nagorno-Karabakh, la regione autoproclamatasi indipendente nel 1991, dopo un conflitto tra i due Paesi per la rivendicazione del territorio. Dopo la notte di combattimenti Armenia e Azerbaigian, riporta l’agenzia russa Tass, hanno concordato un cessate il fuoco.
Preoccupazione internazionale
Tutta la comunità internazionale esprime preoccupazione per quanto avvenuto nelle ultime ore tra Armenia e Azerbaigian. Sulla questione si è espresso Joseph Borrell, alto rappresentante europeo per la politica estera. “Gli scontri armati di ieri sera sono una pericolosa escalation che deve cessare, ha detto. Sollecitiamo l’immediata cessazione delle ostilità e il ritorno al tavolo dei negoziati. L’Unione Europea – ha concluso – è in contatto con entrambe le parti per contribuire alla riduzione delle tensioni”. Parla di “cessate il fuoco totale e duraturo” anche il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, mentre anche da parte della Nato si chiede un’immediata cessazione delle ostilità.
Mobilitata la diplomazia
Il governo armeno, che denuncia l’aggressione azera al suo territorio, ha dichiarato che invocherà l’accordo di cooperazione con la Russia e si appellerà all’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (Csto), guidato da Mosca e al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il primo ministro armeno, Nikol Pashinyan, ha chiamato anche il presidente francese, Emmanuel Macron, e il segretario di Stato americano, Antony Blinken, per discutere della situazione. La Francia ha chiesto la convocazione immediata del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. L’Iran anche esorta alla moderazione. Da parte sua, l’Azerbaigian incassa l’appoggio della Turchia che ribadisce la solida alleanza tra Ankara e Baku, definendo le azioni dell’Armenia “aggressive e provocatorie”.