Argentina, la preghiera del Papa per i malati di Covid

Vatican News

Alessandro De Carolis – Città del Vaticano

Anche un biglietto può fare la differenza tra dolore e consolazione, soprattutto se l’indirizzo di provenienza è Casa Santa Marta e la destinazione dall’altra parte dell’oceano. E ancor più se quell’“adelante!” con tanto di punto esclamativo che spicca nero su bianco arriva in un Paese come l’Argentina risucchiato invece in modo molto serio dal gorgo della pandemia.

Risposta il giorno dopo

È accaduto tutto a stretto giro di posta elettronica. Il 27 luglio verso mezzogiorno Rodrigo Fernández Madero, del movimento argentino Entretiempo, invia una mail al Papa per raccontargli di una iniziativa sorta senza che nessuno l’avesse programmata, ma figlia del periodo duro che vive ovunque il pianeta: la notizia di amici comuni ammalati di Covid, la proposta di pregare per loro il Rosario collegati a distanza e le fila degli “iniziatori” che rapidamente ingrossano e continuano ogni giorno allo stesso modo. Il 28 luglio arriva la letterina di Francesco: “Carissimo fratello, grazie per il messaggio mail. E molte grazie per la recita del rosario. A te e a tutti gli amici di Entretiempo invio un cordiale saluto e la mia benedizione. Andate avanti così!”. “Sono passate meno di 24 ore e il Papa mi ha risposto”, ha fatto sapere con stupore Fernández Madero all’agenzia cattolica argentina Aica, riferendo dello scambio di messaggi con il Pontefice e inviando anche l’immagine del biglietto manoscritto.

“Il Papa si prende cura di noi”

Lo scorso 14 luglio l’Argentina ha superato la triste barriera dei 100 mila morti da coronavirus e altri 5 mila si sono aggiunti al computo, dopo i circa 300 spentisi nelle ultime 24 ore. Il picco vertiginoso di contagi era avvenuto tra aprile e maggio e adesso, come un po’ ovunque, è la variante Delta a fare paura. Una preoccupazione che per questo gruppo di argentini devoti della Vergine è stata alleviata e molto dalla solidarietà del Papa. “Mi sembra un gesto di immenso amore da parte sua – ha detto all’Aica Fernández Madero – averci dedicato questo tempo così velocemente, considerando tutto quello che deve fare, per prendersi cura di questa porzione della Chiesa, a Buenos Aires”, ha detto all’Aica Fernández Madero. Un “bel gesto” nato il 3 giugno scorso dopo il ricovero di due amici di Entretiempo per complicazioni dovute al coronavirus. “Da quel giorno ogni sera alle 22 ci siamo collegati tramite Zoom per recitare i misteri del rosario. All’inizio eravamo circa 100 e ora ci sono giorni che superiamo le 250 connessioni. E non mancano le persone che “erano lontane dalla vita di fede”.