Anna Poce – Città del Vaticano
L’equipe della pastorale sociale dell’arcidiocesi di Cordoba, in Argentina, ha messo in discussione il disegno di legge che propone la regolarizzazione del gioco online, per paura che questo incoraggi la sua diffusione e ha chiesto invece un ritorno alla cultura del lavoro.
Le priorità della società
Dinanzi a questo grave problema, che presenta diversi aspetti, “oggi sentiamo il bisogno di esprimere ancora una volta la nostra preoccupazione”, si legge nel testo, che sottolinea pure come sia “curioso che un argomento così caldo venga discusso così tardi nell’anno”, quando la pandemia non è ancora finita e la situazione sociale è delicata. Il comunicato si chiede, dunque, se questo progetto tenga conto di quali siano le priorità sociali e soprattutto se dicembre sia il momento più opportuno per un dibattitto “serio e approfondito” sull’argomento.
Favorire la cultura del lavoro e dello sforzo
Dovrebbero essere ridefinite le priorità “in un Paese dove il cinquanta per cento della popolazione è povera e dove il livello d’istruzione è stato fortemente colpito dalla pandemia”, avverte la Pastorale Sociale. “C’è un urgente bisogno di generare leggi che favoriscano la creazione di un vero lavoro e che contribuiscano a migliorare l’educazione. Investire tempo, energia e risorse per risolvere il dramma della povertà è essenziale e prioritario”, sottolinea.
Lavoro ed educazione
Per l’organismo cattolico, infatti, “il gioco d’azzardo è un attacco diretto alla cultura del lavoro” e “contribuisce all’impoverimento generando l’illusione irrealistica di guadagnare soldi senza sforzo”. Inoltre, “incoraggia la dipendenza come patologia: il gioco d’azzardo patologico”. Invece, “sono il lavoro e l’educazione i pilastri essenziali sui quali si costruisce la dignità di ogni persona e una società che vuole prosperare”. Per questo – ribadisce – bisogna urgentemente “investire sforzi e tempo per creare leggi che favoriscano la cultura del lavoro e dello sforzo”.
La dipendenza dal gioco è una malattia
Osservando come questo tempo di pandemia abbia lasciato diverse conseguenze psicologiche sulla popolazione e registrato un aumento delle dipendenze, la Pastorale Sociale di Cordoba ha invitato, quindi, lo Stato a proteggere i fragili e a non sfruttare la loro fragilità. “La dipendenza dal gioco è una malattia” e il gioco d’azzardo online, più accessibile alle persone con questa dipendenza, le espone di più a ciò che è un male per loro. Pertanto, l’equipe della pastorale sociale considera una mossa molto delicata quella di promuovere il gioco d’azzardo come struttura lucrativa, sia da parte dello Stato che delle imprese private. Auspica, dunque, per concludere, che attraverso “un dibattito serio e responsabile, si possano rivedere le priorità per quanto riguarda ciò di cui la società ha bisogno per vivere meglio e uscire dalla crisi che stiamo vivendo”.