Giancarlo La Vella e Luca Collodi – Città del Vaticano
Alle accorate parole di Papa Francesco per l’Ucraina si aggiungono quelle del Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, che ha citato “l’amato fratello Francesco”: “la guerra è una follia”, ha affermato ieri a Istanbul dopo la divina liturgia. “Crediamo fermamente – ha continuato – che non ci sia altra soluzione possibile per preservare la pace se non il dialogo”. Quindi l’appello ai Capi di Stato e di governo al rispetto del diritto internazionale e a porre fine al conflitto consentendo a tutti gli ucraini di vivere in armonia”. Bisogna evitare – ha detto – una nuova guerra in Europa. Il patriarca, infine, si è anche rivolto ai rappresentanti delle tradizioni religiose, alle autorità, a tutte le persone di buona volontà, perché si chieda con forza una soluzione pacifica a questa pericolosa escalation di parole e mezzi che gravano pesantemente e minacciosamente sul popolo ucraino.
Dopo la Francia, ci prova la Germania
Sul terreno l’esercito russo continua a stazionare al confine con l’Ucraina, mentre gli stranieri e i funzionari di diverse ambasciate stanno lasciando il Paese per evitare di essere coinvolti in un possibile attacco russo. Intanto, il confronto più acceso rimane quello tra i presidenti russo, Vladimir Putin, e americano, Joe Biden, sostenitore, quest’ultimo, della sovranità ucraina, mentre rimane in piedi la minaccia Usa di gravi conseguenze nei confronti di Mosca se dovesse attaccare l’Ucraina come si sospetta. E l’Europa prosegue nei tentativi diplomatici. Alla missione del presidente francese, Emmanuel Macron, oggi ha fatto seguito quella della Germania. Oggi le tappe del cancelliere Scholz a Kiev e a Mosca. Il leader tedesco ha espresso fattiva vicinanza della Germania all’Ucraina, ma ha sottolineato che l’ingresso di Kiev nella Nato “non è argomento in agenda”. Questa eventualità, al contrario, è stata più volte auspicata dal presidente ucraino, Volodymyr Zelenski. Scholz ha ribadito che ora è il momento di avviare un negoziato serio con la Russia.
La situazione a Odessa
Ad Odessa si trova Francesco Battistini, inviato del Corriere della Sera. Nell’intervista concessa a Radio Vaticana – Vatican News, il giornalista ricorda che la città, che affaccia sul Mar Nero, potrebbe essere uno degli obiettivi di un’eventuale invasione russa. Di fatto nel centro abitato la situazione appare tranquilla, nonostante le navi di Mosca presidino tutto lo specchio di mare antistante.
Quello che preoccupa di più in questo momento in Ucraina, ricorda Battistini, è il fatto che gli investitori stiano lasciando il Paese e la cosa aggrava ancor di più l’economia che è già in ginocchio. L’inviato del Corriere della Sera, a proposito di una possibile reazione occidentale ad un attacco russo, sostiene che sarà improbabile che l’Europa possa farsi coinvolgere in un conflitto. Il vecchio continente mal sopporterebbe, infatti, la minacciata chiusura delle forniture di gas. Altresì la Nato non interverrebbe con suoi reparti in Ucraina, dato che il Paese ex sovietico non fa parte dell’Alleanza Atlantica. Appare più probabile, invece, conclude Battistini, un appoggio esterno alle forze ucraine.