Cecilia Seppia – Città del Vaticano
“Tra pochi giorni, i cristiani di tutto il mondo ricorderanno la Passione e la morte di Gesù Cristo e celebreranno la sua Resurrezione. Queste celebrazioni pasquali sono il cuore della fede cristiana, il culmine dell’anno liturgico. Sono centrali nella vita dei fedeli… Chiediamo perciò un cessate-il-fuoco generale nel conflitto tra i vostri due Paesi per dare ai cristiani di Russia e Ucraina, sorelle e fratelli in Cristo, la possibilità di celebrare la Pasqua in pace e dignità. Una tale tregua andrebbe anche a beneficio di tutti i cittadini, dando loro respiro dalla pressante incertezza riguardo la vita dei loro cari che stanno combattendo nel conflitto o ne sono colpiti in vario modo”.
In una lettera congiunta il cardinale Jean-Claude Hollerich, presidente della Comece, la Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità europea, e il reverendo Christian Krieger, presidente della Cec, la Conferenza delle Chiese europee, scrivono ai capi di Stato di Russia e Ucraina, Putin e Zelensky, chiedendo che tacciano le armi nel Paese est europeo, dalla mezzanotte del 17 aprile alla mezzanotte del 24 aprile, per permettere ai cristiani di tutte le tradizioni, occidentale e orientale, di poter vivere la Santa Pasqua in pace e dignità.
Le stesse parole del Papa
Un appello che fa eco a quello lanciato da Francesco lo scorso 10 aprile, all’Angelus della Domenica delle Palme, pronunciato sul Sagrato di San Pietro, in cui diceva: “Si depongano le armi! Si inizi una tregua pasquale; ma non per ricaricare le armi e riprendere a combattere, no! Una tregua per arrivare alla pace, attraverso un vero negoziato, disposti anche a qualche sacrificio per il bene della gente”. Quest’anno la Pasqua fissata dal calendario gregoriano cade domenica 17 aprile in Europa occidentale, mentre in Europa orientale, come stabilito dal calendario giuliano, si celebrerà invece il 24 aprile ecco perché i vescovi europei chiedono di fermare le ostilità per l’intero periodo.
I vescovi chiedono il sostegno di Kirill
La richiesta si estende a tutti i leader europei ma, in un’altra missiva, che riporta la data dell’11 aprile, il cardinale Hollerich e il reverendo Christian Krieger si appellano direttamente al Patriarca ortodosso di Mosca, Kirill, affinché condivida l’auspicio di creare una finestra di pace in cui non si sentano più le grida di morte, le bombe, gli spari dei cannoni. “Vi scriviamo – si legge nel testo che riprende le parole rivolte ai due presidenti – per chiedere il vostro sostegno pubblico a questa iniziativa. Così facendo potreste dimostrare quanta importanza date ai cristiani in Russia e in Ucraina, sorelle e fratelli in Cristo… Dopo due anni in cui la Pasqua è stata celebrata con forti restrizioni a causa della pandemia, speriamo, con il vostro aiuto, di creare le condizioni che consentano di celebrare quei momenti essenziali per tutti i cristiani”.