Isabella Piro – Città del Vaticano
Le istituzioni valorizzino gli insegnanti di religione cattolica che “da tanti anni svolgono questo servizio”. È l’auspicio espresso dalla Presidenza e della Segreteria generale della Conferenza episcopale italiana (Cei) ieri, primo settembre, al termine di un incontro con alcune organizzazioni sindacali del mondo della scuola. Svoltasi a Roma, presso la sede della Cei, la riunione, informa una nota, “ha visto la condivisione di istanze, legate all’avvio delle procedure concorsuali per il reclutamento di 5.116 insegnanti di religione cattolica, previste dal Dpcm del 20 luglio 2021”. In particolare, in “un clima costruttivo e cordiale – si sottolinea – sono state approfondite alcune questioni ancora aperte e, al momento, non definite, circa l’assunzione in ruolo degli insegnanti di religione cattolica”.
Tavolo di confronto con il Ministero dell’Istruzione
I vescovi italiani hanno poi ribadito la loro “profonda stima per i docenti di religione”, confermando l’impegno della Cei affinché le istituzioni li valorizzino. In quest’ottica, la Chiesa cattolica italiana “guarda con molta fiducia alla prossima apertura di uno specifico tavolo di confronto con il Ministero dell’Istruzione”. “Dialogo” e “vicinanza” sono stati, inoltre, sottolineati dai presuli “alle situazioni personali e familiari degli insegnanti di religione”, insieme al “sostegno per una sempre migliore stabilizzazione del rapporto di lavoro”, soprattutto di quei docenti “già in possesso di un’idoneità diocesana che attesta la qualità e la specificità della preparazione”.
All’incontro hanno preso parte monsignor Antonino Raspanti, vice-presidente della Cei; monsignor Stefano Russo, segretario generale; monsignor Roberto Malpelo, direttore dell’Ufficio per i problemi giuridici e sottosegretario; don Daniele Saottini, responsabile del Servizio nazionale per l’insegnamento della religione cattolica. Per le organizzazioni sindacali hanno partecipato: Manuela Pascarella (Flc Cgil), Ivana Barbacci (Cisl Scuola), Giuseppe Favilla (Uil Scuola Rua), Giuseppe Antinolfi (Snals Confsal), Orazio Ruscica (Gilda Unams/Snadir), Alessandro Manfridi (Anief).
I dati dell’anno scolastico 2019-20
Da ricordare che, secondo gli ultimi dati diffusi dalla Cei, nell’anno scolastico 2019-2020 gli avvalentisi della così detta “ora di religione” in Italia sono stati l’85,85 per cento degli studenti, suddivisi in scuola d’infanzia (89,22%), scuola primaria (89,49%) scuola secondaria di primo grado (87,42%) e scuola secondaria di secondo grado (79,65%).