Debora D’Angelo – Città del Vaticano
Le signore, pur avendo accesso alle cure mediche, investono parte della loro piccola pensione in integratori, presidi sanitari o in aiuti ai figli, lasciando poche possibilità per generi non essenziali. In occasione di riunioni familiari o celebrazioni, molte donne chiedono aiuto all’associazione “Salvamamme” semplicemente per avere un cambio d’abito gradevole per la nuova stagione. Per questo motivo nasce “Nonna boutique”, che si propone di donare due outfit – uno primavera-estate e l’altro autunno-inverno – compresi di biancheria, accessori e calzature moda ad almeno a 100 signore con la pensione sociale.
La presentazione del progetto si è svolto a Roma nella nuova sede dell’associazione, concessa in comodato d’uso gratuito dalla Croce Rossa Italiana. Grazia Passeri, presidente dell’Associazione Salvamamme, sottolinea che si tratta di una risposta destinata in particolare a donne che vivono, in età avanzata, una condizione di marginalità non solo economica: “Esistono dei momenti di vita sociale che ci chiamano tutti. Da tantissimi anni cerchiamo di rispondere alle esigenze delle persone anziane con difficoltà economiche e abbiamo dato un nome a quello che facciamo, cercando di esportarlo al massimo”.
Gli anziani e la cultura dello scarto
L’iniziativa risponde alla richiesta di Papa Francesco di combattere la cultura dello scarto, la mentalità dominante nella società moderna dove tutto ciò che non è bello, giovane e funzionante deve essere messo da parte. “Prendiamo in considerazione gli anziani, non più abituati ad essere valorizzati – spiega la presidente di Salvamamme – Il nostro obiettivo è dare centralità, far riconoscere la propria dignità e far crescere l’autostima in quelle persone che sono solite fare due passi indietro”.
Non lasciare soli gli anziani
“Nonna Boutique” è un progetto di solidarietà che si interessa degli anziani, la vera benedizione del nostro tempo. La riconoscenza delle persone è tangibile di fronte a questa iniziativa, motivo per cui uno degli obiettivi futuri sarà quello di allargare anche agli uomini il progetto e trasformarlo in tante boutique gratuite sparse su Roma, oppure organizzare la consegna dei capi in diversi autonegozi, garantendo una maggiore copertura del territorio.