Chiesa Cattolica – Italiana

Anziani e giovani uniti, Scelzo: è il mondo della fraternità

Alla Messa che domenica 23 luglio Papa Francesco celebra nella Basilica Vaticana per la III Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, cinque di loro consegneranno la Croce del pellegrino della Gmg ad altrettanti ragazzi e ragazze in partenza per Lisbona. Tweet di Francesco: le generazioni vivano la gioia di un rinnovato incontro

Tiziana Campisi – Città del Vaticano
 

Ci saranno oltre seimila persone, delle quali molti anziani provenienti da tutta Italia – nonni accompagnati dai nipoti e dalle famiglie, ospiti di case di riposo e RSA e tanti rappresentanti della terza età impegnati in parrocchie, diocesi e associazioni – alla Messa che Papa Francesco celebrerà domenica 23 luglio, alle 10, nella Basilica di San Pietro, per la terza Giornata mondiale dei nonni e degli anziani. La ricorrenza, che il Pontefice ha voluto nella quarta domenica di luglio, quest’anno è sul tema “Di generazione in generazione la sua misericordia”, che riporta, come spiega lo stesso Francesco nel messaggio scritto per l’occasione, all’incontro fra Maria ed Elisabetta, icona alla quale richiama pure la Giornata mondiale della gioventù che si svolgerà fra poco più di una settimana a Lisbona e il cui slogan è “Maria si alzò e andò in fretta”. Stamattina dal suo account @Pontifex il Papa ha lanciato questo tweet: “Rinnovo il mio invito a tutti – diocesi, parrocchie, associazioni, comunità – a celebrare domenica prossima la III Giornata mondiale dei #NonnieAnziani, mettendo al centro la gioia di un rinnovato incontro tra giovani e anziani. #laityfamilylife”

Gli anziani e i giovani verso la Gmg di Lisbona

Momento particolarmente significativo, al termine della celebrazione presieduta domenica dal Papa, sarà la consegna simbolica da parte di cinque anziani – in rappresentanza dei cinque continenti – della Croce del pellegrino della Gmg ad altrettanti giovani che si recheranno in Portogallo, a significare la trasmissione della fede di generazione in generazione. Il gesto vuole anche rappresentare l’impegno che gli anziani e i nonni hanno accolto, su invito del Papa nel messaggio per la Giornata a loro dedicata, di pregare per i giovani in partenza e di accompagnarli con la loro benedizione.

Alcune iniziative nel mondo

Nella Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, in ogni diocesi, quanti prendono parte a una messa dedicata o visitano anziani soli possono ottenere l’indulgenza plenaria alle consuete condizioni: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. Nei cinque continenti sono diverse le iniziative organizzate. In Brasile, ad esempio, la Conferenza episcopale ha organizzato una Messa con gli anziani al Santuario di Aparecida, mentre in Canada i vescovi hanno diffuso un video per invitare i giovani a visitare gli anziani nelle case di riposo. A Lisbona, poi, il Comitato organizzatore della Gmg ha promosso una catena di preghiera di nonni e anziani per accompagnare i giovani in partenza per Lisbona sul portale

La Giornata mondiale dei nonni e degli anziani quest’anno ci richiama a coltivare i legami tra generazioni diverse, com’è possibile oggi avvicinare di più giovani e meno giovani?

C’è una grande emergenza di solitudine degli anziani. Papa Francesco ha delineato nella Fratelli tutti l’idea di una società legata, in cui i legami siano forti, legami di fraternità. Quindi, è necessario e importante che si tessano anche legami tra le generazioni, che sembrano andare ognuna per conto proprio. Giovani spaesati – a quanto spaesamento assistiamo nel mondo giovanile, soprattutto dopo la pandemia – e anziani abbandonati. C’è, invece, la possibilità di fare in modo che giovani e anziani si incontrino e ritessano un tessuto sociale di fraternità.

Quali frutti possono scaturire dall’incontro fra giovani e anziani?

Il frutto che può scaturire dall’incontra fra giovani e anziani è innanzitutto quello di una società meno sfilacciata. Poi, soprattutto per i giovani, penso che c’è il problema di comprendere per cosa gli anziani hanno vissuto, per cosa gli anziani hanno speso la propria vita. In questo momento, in maniera particolare, è urgente il tema della pace. In Europa siamo figli di generazioni che hanno costruito la pace e c’è una terribile corrispondenza tra il venir meno dei testimoni della guerra in Europa e il risorgere della guerra nel continente. Quindi, per i giovani c’è da prendere il testimone di questo sogno di pace che gli anziani hanno vissuto, costruito e realizzato in Europa, perché il sogno di pace degli anziani europei è stato realizzato ed è andato avanti per 80 anni; adesso i giovani devono prendere il testimone. Il frutto per gli anziani è vincere sulla solitudine, perché non possiamo accettare la solitudine degli anziani nella maniera alla quale stiamo assistendo in questi anni.

Nel suo messaggio per la terza Giornata dei nonni e degli anziani, il Papa spiega che il progetto di amore di Dio abbraccia e mette in collegamento le generazioni, in tutto ciò cosa possono apprendere i giovani dagli anziani e viceversa?

C’è da apprendere che l’amore di Dio si estende di generazione in generazione. Se guardiamo allo scenario del mondo, se guardiamo a quello che succede, se guardiamo questi anni segnati dalla pandemia, adesso dal risorgere della guerra, da questa che il Papa chiama “guerra mondiale a pezzi”, ci sarebbero motivi per scoraggiarsi. Il fatto che l’amore di Dio si estende di generazione in generazione e che quindi tra anziani e giovani passa questo testimone che viene consegnato dagli anziani ai giovani è l’idea che la storia è guidata da Dio e che Dio non abbandona il mondo al suo destino e che in qualche modo guida, protegge gli uomini e che comunque il destino dell’uomo è protetto dall’amore di Dio, dalla sua misericordia che, siamo sicuri, porterà frutti.

C’è una particolarità nel messaggio del Papa di quest’anno: il richiamo alla Giornata mondiale della gioventù. Quale insegnamento trarre da questo collegamento?

Si tratta di un collegamento profondamente evangelico, perché il Papa ha scelto di mettere al centro, sia della Giornata mondiale degli anziani e della Giornata mondiale dei giovani, l’incontro tra Maria ed Elisabetta, la Visitazione. Quindi, c’è un legame profondamente evangelico che è la visita. È Dio che visita il suo popolo, e Dio ci insegna che nella visita, nell’uscire, nell’andare incontro a chi è più fragile c’è sempre una benedizione. La Visitazione è un momento descritto dal Vangelo di Luca benedetto dallo Spirito Santo, quindi il Papa ci insegna a vedere nell’incontro tra giovani e anziani la presenza dello Spirito Santo. E poi c’è questo legame tra due momenti della vita, e anche tra due eventi, che ci invitano a pensare a un mondo non sfilacciato, ma coeso, quell’amicizia sociale di cui parla il Papa nella Fratelli tutti, giovani e anziani insieme. Giovani e anziani insieme per vincere la solitudine degli anziani e lo spaesamento dei giovani.

Exit mobile version
Vai alla barra degli strumenti