Studiosi di tutto il mondo si confrontano da oggi in un simposio scientifico internazionale sul tema dei cambiamenti climatici, sulla tutela delle falde acquifere, la difesa della biodiversità e sulla sicurezza alimentare per l’uomo.
Luca Collodi – Firenze
Oltre 1500 scienziati provenienti da tutto il mondo sono riuniti al Palazzo dei Congressi di Firenze fino al 21 maggio, per fare il punto sulle ricerche in corso e sulle problematiche del suolo. Il congresso internazionale è promosso dall’Unione internazionale delle Scienze del Suolo, IUSS, che riunisce società scientifiche nazionali del suolo in collaborazione con la Società italiana di Scienze del Suolo, SISS, e il Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente, CREA. Il convegno celebra il centenario dello IUSS, nato il 19 maggio 1924 a Roma a Villa Lubin, attuale sede del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, il CNEL.
Ambiente e scienza
Il Congresso fiorentino si occuperà della salvaguardia ambientale del pianeta e delle possibili soluzioni che la ricerca scientifica può offrire. Circa 100 sessioni scientifiche affronteranno i problemi della salute del suolo, della gestione agricola e forestale, della sicurezza alimentare e idrica, con uno sguardo su consumo, erosione, inquinamento, impoverimento di nutrienti come azoto, fosforo e potassio, uso dei fertilizzanti, conservazione della biodiversità in relazione con la salute umana. Per Giuseppe Corti, responsabile del Segretariato IUSS e direttore del CREA, Agricoltura e ambiente, “si tratta di un’opportunità straordinaria per rimarcare, con un approccio integrato, il valore inestimabile del suolo, essenziale nella prevenzione del dissesto idrologico per le produzioni agricole e forestali, la tutela dell’ambiente e una più efficace gestione dell’acqua in un ottica di sviluppo sostenibile”.
La salinizzazione del suolo
Per gli scienziati è ormai un problema mondiale. Un fenomeno che interessa non solo i Paesi del nord Africa, ma anche il Sud Italia, la Grecia e vaste aree del Medio Oriente. Ma anche zone impensabili fino al secolo scorso come la Romania e l’India. I suoli salini nel mondo costano circa 27 miliardi di dollari all’anno in termini di perdita di produzione agricola. Per gli scienziati, i suoli di piccole aree sono spesso migliori rispetto alle grandi estensioni di terre perchè meglio curati e trattati. In un’ottica di sostenibilità, gli studiosi del settore suggeriscono alle Istituzioni nazionali e locali lo sviluppo di nuovi sistemi agricoli, in sintonia con le diverse condizioni ambientali e climatiche per la conservazione del suolo e dell’acqua, in particolare per il drenaggio e l’irrigazione anche con acque riciclate e trattate.
Il programma
Tra i temi del Simposio scientifico di Firenze, la salinizzazione del suolo, il suo ruolo nelle politiche globali, la tutela del territorio per le generazioni future, il suolo fonte di vita, acqua e cibo, gli obiettivi futuri delle scienze del suolo ed infine sarà presentata una mappatura globale del suolo utile a definire l’indice globale di salute dei terreni del mondo.