L’Unione Internazionale delle Superiori Generali, in occasione della settimana dedicata all’Enciclica di Papa Francesco, lancia un appello ad “un’alleanza tra i popoli, i governi e le organizzazioni internazionali” a protezione della Terra e delle comunità colpite dalla crisi ambientale
Vatican News
Sono nove le raccomandazioni per “affrontare le sfide del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento”, con una particolare attenzione alle “persone vulnerabili”, che le suore dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali (UISG) presentano in occasione della settimana dedicata alla lettera enciclica Laudato sii’ di Papa Francesco.
Le richieste
I nove punti, elencati in un comunicato della stessa Uisg, chiedono che si sostenga l’infrastruttura finanziaria necessaria ad una economia improntata allo sviluppo sostenibile, e che al tempo stesso si supportino sia le istituzioni sia le iniziative che trasmettono conoscenza, sensibilizzano l’opinione pubblica e coinvolgono gli attori locali in modo sostenibile. Accanto a questo sono necessarie azioni legislative e legali; ambientali e sociali; il rafforzamento degli strumenti legati alle donne e alla fede, e l’ampliamento dei partenariati laico-religiosi con organismi nazionali e internazionali accreditati. Nel comunicato si elencano ancora la necessità di un dialogo integrativo, di utilizzare media e arte nell’ambito dell’educazione pubblica, e infine la ricerca scientifica, per aiutare sia i leader che le comunità locali a prendere decisioni informate e pianificare azioni concrete. Le indicazioni sono emerse durante l’incontro Sister-Led Dialogue on the Environment, il primo di una serie di dialoghi – spiega ancora il comunicato – organizzati dall’iniziativa UISG Sisters Advocating Globally, sostenuta dal Global Solidarity Fund, svoltasi il 17 aprile scorso a Roma, alla presenza di rappresentanti di istituzioni vaticane, ambasciate presso la Santa Sede, organismi delle Nazioni Unite, organizzazioni internazionali, società civile e mondo accademico.
Soluzioni radicali a sfide radicali
“Per affrontare alla radice le cause dei problemi generati dall’attività umana e dai nostri sistemi di profitto dobbiamo immaginare una transizione che investa tutte le aree della nostra vita – spiega Suor Maamalifar M. Poreku, Coordinatrice della campagna ambientale UISG Seminare Speranza per il Pianeta –. Come suore cattoliche, abbordiamo in questo modo l’implementazione degli esiti di COP27 e COP15: come una sfida olistica per rafforzare la nostra cura per il Creato. Dobbiamo incoraggiare i leader globali a pensare fuori dagli schemi quando si tratta di impegni finanziari e di cambiamenti allo stile di vita, per cercare soluzioni radicali a sfide radicali”.
L’impegno delle religiose
“Un’alleanza tra i popoli, i governi e le organizzazioni internazionali è essenziale per proteggere la nostra casa comune e portare le voci degli esclusi al centro del dialogo, abbandonando lo spreco e l’avidità in vista di un’economia rigenerativa, in equilibrio con la natura e i bisogni umani – aggiunge Suor Patricia Murray, Segretaria Esecutiva della UISG –. Il ruolo delle religiose si è tradizionalmente limitato all’istruzione, all’assistenza sanitaria e allo sviluppo delle comunità. Eppure ci sono molte aree di advocacy per un cambiamento di sistema in cui le suore possono svolgere un ruolo di primo piano, soprattutto per quanto riguarda l’ambiente. Il potenziale dell’impegno religioso deve essere pienamente sfruttato. Il tempo sta per scadere e l’umanità non può permettersi di perdere altro tempo”.
La UISG è l’organizzazione ombrello per le Superiore delle congregazioni femminili cattoliche, che conta 1.900 membri in rappresentanza di oltre 600.000 suore nel mondo.