Elvira Ragosta – Città del Vaticano
Se da un lato l’indiscussa importanza dell’allattamento esclusivo al seno, almeno per i primi sei mesi di vita di un bambino, ha portato negli ultimi quarant’anni a un incremento del 50 % di questa pratica a livello globale, dall’altro la diffusione del Covid-19 rischia di vanificare i progressi ottenuti in alcuni Paesi. La pandemia, infatti, ha causato importanti interruzioni nei servizi di supporto all’allattamento, incrementando il rischio di insicurezza alimentare e malnutrizione. Alcuni Stati, poi, hanno riportato che i produttori di alimenti per l’infanzia hanno aggravato questi rischi evocando paure infondate secondo cui l’allattamento possa trasmettere il Covid-19 e commercializzando i loro prodotti come un’alternativa più sicura all’allattamento.
La settimana mondiale
Celebrata per la prima volta nel 1992, la Settimana mondiale dell’Allattamento si volge dal primo al 7 agosto in tutto il mondo, anche se alcuni Stati, tra cui l’Italia, la celebrano nel mese di ottobre. ‘Proteggere l’allattamento: Una responsabilità da condividere’ è il tema scelto per il 2021. “Ormai è assodato che l’allattamento è una pratica tra mamma e bambino, ma è ovvio che essa marcerà spedita se la comunità, la società, la cultura e gli operatori della salute sono a favorevoli, mentre tanti saranno gli ostacoli finché società, e a cascata tutto il resto, non sono o favorevoli o convinti”. Commenta così a Vatican News Carla Scarsi consulente e responsabile delle relazioni esterne per l’associazione internazionale di volontariato La Leche League Italia.
Opportunità e rischi in tempo di Covid
“La pandemia – osserva Scarsi – ha rinchiuso tutti in casa, con effetti devastanti soprattutto sulla psiche oltre che sulla pratica, di fatto ha aiutato le donne, che non sono più dovute uscire, ad allattare di più i loro bambini. Per contro, la totale mancanza di incontri preparto e postparto, l’impossibilità di ricevere visite nell’immediato postparto ha creato una serie di complicazioni che hanno influito fortemente sui tassi di allattamento”. Molte, però, rileva la consulente di La Leche League, sono state in questi mesi le iniziative internazionali on line messe in campo da associazioni, operatori della salute, anche istituzionali, con incontri virtuali per consentire alle mamme di incontrarsi,confrontarsi e incoraggiarsi.
Unicef e Oms: l’allattamento cruciale nella lotta alla malnutrizione
All’inizio di quest’anno – si legge in una dichiarazione del Fondo Onu per l’infanzia e dell’Organizzazione mondiale della Sanità – governi, donatori, società civile e settore privato si sono uniti per lanciare il Nutrition for Growth Year of Action, un’opportunità storica per trasformare il modo in cui il mondo affronta l’impegno globale di eliminare la malnutrizione infantile”. L’allattamento, è cruciale per realizzare questo impegno per l’Onu, che ricorda anche il prossimo Un Food Sister Summer di settembre.
Domenica una maratona on line
Parte dal Sudamerica, domenica 8 agosto, un’iniziativa per celebrare la Settimana mondiale dell’allattamento in contemporanea in tutto il mondo. “Alle 17,30, ora italiana, le mamme possono collegarsi al sito biglatchon.org, previa prenotazione via Whatsapp, per raggiungere centinaia di migliaia di altre mamme e allattare insieme nello stesso momento – conclude Scarsi – . Sarà una specie di flash-mob delizioso e benefico, per la Terra e per sensibilizzare la società sul fatto che l’allattamento al seno è una pratica necessaria”.
I dati in Italia
In Italia sono 32mila i bambini nati negli ‘Ospedali Amici’ riconosciuti da Unicef e Oms. Qui – Carmela Pace, Presidente di Unicef Italia – il personale segue le buone pratiche indicate dalle evidenze scientifiche affinché mamme, bambini e bambine abbiano un sostegno efficace per il parto e l’avvio dell’allattamento. Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia promuove poi il programma ‘Insieme per l’Allattamento’ che coinvolge 30 Ospedali, 7 Comunità, 4 Corsi di Laurea e oltre 900 Baby Pit Stop, cioè spazi dedicati a tutte le famiglie in cui poter prendersi cura dei propri bambini.