Isabella Piro – Città del Vaticano
Sarà la città di Washington, negli Stati Uniti, ad ospitare, da oggi fino al 15 luglio prossimi, il primo Summit internazionale sulla libertà religiosa (Irf). L’evento è promosso da più di 40 organizzazioni, in rappresentanza di diverse fedi, impegnate a sostenere la libertà religiosa, tra cui la Conferenza episcopale cattolica (Usccb) che plaude all’iniziativa. “Accolgo con favore l’annuncio questo Summit – scrive in una nota monsignor David J. Malloy, presidente del Comitato dei vescovi per la Giustizia internazionale e la pace – Esso ha lo scopo di aumentare la consapevolezza sulla libertà religiosa negli Stati Uniti e di riunire un’ampia coalizione che lavorerà insieme per questa causa in tutto il mondo”.
Diritto umano
Il tema, infatti, non è di poco conto: come ricorda il presule, “secondo il Pew Forum on Religion & Public Life, l’83 per cento dei circa 7 miliardi di persone nel mondo vive oggi in Paesi con forti ostilità governative o sociali che coinvolgono la religione”. “Ogni cultura, nazione, sistema religioso o politico – conclude monsignor Malloy – deve sforzarsi di proteggere meglio la libertà religiosa, un diritto umano vitale”. L’Usccb ricorda infine che di essere “un orgoglioso sponsor dell’Irf”, tanto che “il cardinale Timothy Dolan, presidente del Comitato episcopale per la Libertà religiosa, sarà tra i relatori” dell’evento. Il suo intervento è previsto nel pomeriggio di giovedì, a conclusione dei lavori, ed avrà per tema “Speranza per il futuro: la società civile e la leadership americana globale e multilaterale”.
Testimoni della fede
“Il Summit – si legge sul sito web dell’evento, che si svolgerà in modalità mista, ovvero sia in presenza che on line – collegherà risorse e sostenitori della libertà religiosa, dando voce alle testimonianze personali delle vittime di persecuzioni e restrizioni” a causa della fede. L’obiettivo dei promotori è quello di “ottenere un sostegno politico in favore della libertà religiosa nel mondo”, creando “una forte coalizione internazionale che operi in questo ambito a livello globale”, ed “aumentando la consapevolezza della società civile e dei governi” su tale tema. Numerosi gli argomenti che saranno analizzati durante la tre giorni di lavori, tra cui: la protezione dei rifugiati; le persecuzioni in Nigeria; l’ascesa della tecnologia a scopo persecutorio; le discriminazioni religiose; l’incremento dei nazionalismi religiosi. Tra i relatori invitati spiccano Nancy Pelosi, presidente della Camera statunitense; Mike Pompeo, già segretario di Stato Usa, e l’arcivescovo greco-ortodosso d’America, Elpidophoros.