Marina Tomarro – Città del Vaticano
Un prendersi cura che va oltre il significato sociale, ma che abbraccia anche la politica, da declinare come servizio ad ogni persona e ambito sociale, come la strada da percorrere per un futuro migliore. Vuole esprime questo lo slogan #daretocare, cioè l’osare prendersi cura, che fa da filo conduttore a questa nuova edizione della Settimana Mondo unito. Tante le tematiche trattate, dal vaccino anti Covid come bene comune universale, all’adesione al trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari, alla messa in atto di strategie globali per l’accoglienza dei migranti e poi ancora la legalità, l’economia civile ed l’ecologia integrale.
“Il tema di questa settimana nasce da un’idea molto semplice. Vogliamo che i cittadini mettano il ‘prendersi cura’ al primo posto – spiega Conleth Burns, un giovane irlandese tra gli organizzatori dell’evento –. Con la pandemia, che ci ha colpiti tutti l’anno scorso, abbiamo dovuto trovare nuovi modi di prenderci cura gli uni degli altri. Con questa campagna che è iniziata lo scorso giugno, vogliamo far arrivare forte il messaggio che tutti noi desideriamo che questa cura sia applicata anche nella cittadinanza attiva e nella politica”.
La prossimità come primo obiettivo
E in questo anno così difficile, sono stati tanti i giovani che da ogni parte del mondo hanno cercato di mettere in pratica l’invito che arrivava da questa campagna. “Abbiamo cercato di essere vicino soprattutto ai più fragili – continua a spiegare Conleth – abbiamo portato il nostro aiuto a tante famiglie in difficoltà, ai senzatetto, ai rifugiati, ma anche facendo arrivare il nostro contributo attraverso campagne contro la corruzione, o per la salvaguardia delle foreste, contro lo spreco del cibo. E abbiamo cercato di coinvolgere anche i nostri coetanei in questi obiettivi così importanti”. La Settimana Mondo Unito, è stata lanciata per la prima volta nel 1995, e coinvolge ogni anno migliaia di persone, in una vasta gamma di attività e iniziative con lo scopo di influenzare l’opinione pubblica sulla possibilità di una convivenza pacifica tra religioni e culture diverse, nel pieno rispetto della dignità di tutti gli esseri umani e dell’identità di ogni popolo e comunità.
Voci e testimonianze da tutto il mondo
Tanti i protagonisti che prenderanno parte agli eventi della Settimana. Tra loro, gli economisti Jeffrey Sachs, Sir Partha Dasgupta e Luigino Bruni; Simone Borg, docente di diritto ambientale e delle risorse presso l’Università di Malta; Lorna Gold, docente di Ambiente, sostenibilità e giustizia sociale, presso la National University of Ireland Maynooth; Catherine Belzung, docente di neuroscienze presso l’università di Tour in Francia; Pasquale Ferrara, ambasciatore e diplomatico; Giuseppe Gatti magistrato della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo; Margaret Karram e Jesús Morán, Presidente e Copresidente del Movimento dei Focolari; don Luigi Ciotti, fondatore di Libera.
“Oltre agli ospiti presenti – sottolinea Conleth – ci saranno anche i giovani che hanno preso parte all’evento Economy of Francesco, che si è svolto lo scorso novembre ad Assisi, e che parte proprio da un’economia che mette al centre il prendersi cura dell’altro. Anche per questa edizione la maggior parte degli incontri saranno on line, e questo ci permette davvero di poterci collegare con tutto il mondo, perché ci seguono tantissime persone, non solo quelli che fanno parte del movimento. Anche le esperienze che ascolteremo sono molto differenti tra loro, andremo da un giovanissimo attivista del cambiamento climatico di soli tredici anni dalla Thailandia, fino alla coppia di due ottantenni tedeschi che testimonieranno la loro esperienza di vicinanza e cura del prossimo”.