Lisa Zengarini – Città del Vaticano
Prende il via oggi il tradizionale incontro del Coordinamento di Terra Santa (Holy Land Coordination- Hlc) che dal 2000 vede riuniti ogni anno nel mese di gennaio i vescovi di Stati Uniti, Unione Europea, Canada e Sud Africa per sostenere la Chiesa di Terra Santa. A causa dell’emergenza coronavirus, per la prima volta questo 21.mo il pellegrinaggio non si tiene in loco, ma in formato virtuale. Vi partecipano 15 vescovi di 11 Conferenze episcopali che, come di consueto, si confronteranno sulla condizione dei cristiani nella regione, con l’obiettivo di “esprimere la solidarietà della Chiesa universale ai cristiani della Terra Santa” e di attirare l’attenzione internazionale sulla loro situazione nel difficile contesto politico locale.
Nessuno dimentica i cristiani di Terra Santa
A guidare il gruppo, il moderatore del Coordinamento, monsignor Declan Lang, vescovo di Clifton che in una dichiarazione pubblicata sul sito della Conferenza episcopale dell’Inghilterra e del Galles (Cbcew) ha voluto assicurare ai cristiani di Terra Santa che, nonostante l’annullamento della visita, non sono stati dimenticati e che anche quest’anno i vescovi dell’Hlc si impegneranno “ad ascoltare attentamente le loro esperienze” per comprendere meglio la realtà locale resa ancora più difficile dalla pandemia. Per molti cristiani impiegati nel settore turistico e nei pellegrinaggi, infatti, la diffusione del Covid-19 ha rappresentato anche un pesante danno economico che ha messo in gravi difficoltà molte famiglie.
Un ricco programma
Ad aprire dunque l’incontro oggi – riporta il sito della Cbcew – una sessione dedicata alla presentazione di una panoramica generale dell’attuale situazione in Terra Santa e dell’impatto della pandemia sulla popolazione. Domani i vescovi si uniranno alla celebrazione delle Messe domenicali in diretta dalle parrocchie del Patriarcato Latino di Gerusalemme. Quindi lunedì 18 gennaio si collegheranno per incontrare il nuovo patriarca latino di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa e il nunzio apostolico, monsignor Leopoldo Girelli. Nell’occasione essi torneranno a ribadire la solidarietà della Chiesa universale con le comunità cristiane in Terra Santa e richiameranno l’attenzione internazionale sulla loro difficile realtà. Martedì, i delegati saranno invece aggiornati sulla situazione nella Striscia di Gaza e in particolare sulla gestione del Covid-19 e parleranno con i promotori di un progetto per la creazione di nuovi posti di lavoro e della “Casa della pace” che accoglie bambini con disabilità. All’attenzione dei vescovi anche i giovani in Israele e Palestina e quindi il tema dell’educazione a cui sarà dedicata la giornata di mercoledì 20. Nella giornata conclusiva, il 21 gennaio, è invece prevista la pubblicazione del comunicato finale.
La preghiera delle tre p
Sul sito della Cbcew è stata anche pubblicata la preghiera per questa 21.ma edizione, che costituisce una delle tre “3 P” alla base dell’azione del Coordinamento, insieme al pellegrinaggio e alla persuasione. Quest’ultima si riferisce al lavoro da svolgere dopo l’incontro annuale. Una volta rientrati nei rispettivi Paesi, i vescovi infatti sono chiamati a parlare con i propri Governi, parlamentari, ambasciatori israeliani e palestinesi e ai media su questioni che interessano la vita dei cristiani in Terra Santa.