Aguiar: dopo la Gmg, i giovani pionieri delle novità della Chiesa

Vatican News

Il vescovo ausiliare di Lisbona, futuro cardinale e presidente del Comitato organizzatore della Giornata Mondiale della Gioventù, esprime la gratitudine alla fine dell’evento in Portogallo e la soddisfazione nell’aver visto “la bellezza di una Chiesa casa per tutti”. Sul Concistoro di settembre, in cui riceverà la porpora afferma: “Ancora una volta sarà pronto a servire”

Silvonei Protz e Emanuela Prisco – Città del Vaticano

Esprime grande gratitudine a Papa Francesco, monsignor Américo Aguiar, per aver invitato i giovani a vivere nella Gmg la cultura dell’incontro e dice grazie agli stessi ragazzi per aver accettato con tanta generosità l’invito a partecipare a questo evento. Cardinale nel prossimo Concistoro di settembre, ausiliare di Lisbona, nonché presidente del Comitato organizzatore della Giornata Mondiale della Gioventù, Aguiar commenta con i media vaticani l’appuntamento in Portogallo concluso ieri per la cui organizzazione è impegnato dal 2018.

Una Chiesa “viva”

L’esperienza della Gmg è sta sicuramente per la Chiesa portoghese “unica”, afferma il cardinale designato, sottolineando come nei giorni scorsi “si è vista una Chiesa viva”. Si dice quindi convinto che nella storia della Chiesa locale la Gmg sarà “uno spartiacque, un incipit di cambiamento”: “Abbiamo visto Cristo vivo nei cuori dei giovani, ma anche l’esperienza di un Cristo vivo nei cuori di tutti”.

L’incontro con la “nonnina” e le parole del Papa

Tra i tanti eventi con il Papa a cui ha partecipato, a colpire monsignor Aguiar è stato però soprattutto un piccolo incontro, quello del Papa con “una nonnina di 106 anni” e “la gioia tra loro due”. A segnare l’evento di Lisbona, poi, afferma il vescovo, le parole del Papa durante la cerimonia d’apertura, quando ha ribadito che Dio ama “todos, todos, todos… tutti, tutti, tutti”. Un’eco che, confida, “non mi esce né dalla testa, né dal cuore”. Lo stesso per le parole di Francesco a Fatima sulla Cappella delle apparizioni come simbolo di “una casa senza porte in cui tutti entrano” e di una “Madre che accoglie tutti, perché nella Chiesa c’è posto per tutti”.

Gioventù che cambia

Guardando al post-Gmg, in queste ore in cui i giovani tornano nelle loro case e nei diversi Paesi, monsignor Américo cita Sophia de Mello Breyner, poeta portoghese, che diceva che i navigatori portoghesi navigavano con la mappa che loro stessi disegnavano. “Sono sicuro – dichiara – che molti giovani saranno pionieri delle novità della Chiesa. A Lisbona i giovani hanno fatto l’esperienza di un Dio vicino a loro, come più volte anche il Santo Padre lo ha sottolineato in questi giorni parlando della tenerezza e della misericordia”.

Ancora, l’ausiliare di Lisbona ricorda le “belle parole” di Francesco nell’ultimo incontro con i volontari della Gmg: “Siate surfisti dell’Amore”. Un invito che, secondo lui, “resterà sicuramente indelebile per quei ragazzi”. Ragazzi, che ricorda Aguiar, “si sono preparati a quest’evento lavorando sin dal 2018. Dai vari Paesi, da un continente all’altro sono giunti a Lisbona per mettersi a servizio della Chiesa. Il ritorno alle loro realtà dopo Lisbona sarà una festa… Non avranno paura di abbracciare il futuro e di sognare”.

Una Chiesa flessibile e universale

Rispondendo poi a una domanda sulla prossima Gmg a Seoul nel 2027, il futuro porporato ricorda le parole del Papa nella Messa conclusiva: “Certamente sarà un grandissimo evento che mostrerà la flessibilità e l’universalità della Chiesa”, assicura. Un salto dal continente europeo a quello asiatico, come ha detto il Papa: “Se il Signore mi darà vita, parteciperò”, sorride Aguiar.

Il prossimo Concistoro

Inevitabile la domanda sul prossimo Concistoro del 30 settembre, in cui monsignor Américo riceverà la porpora insieme ad altri 20 vescovi: “Credo che il Santo Padre mi abbia scelto perché amo i giovani, ed essendo ancora giovane posso essere un riferimento per la gioventù”.