L’organizzazione umanitaria, ricordando anche lo scenario legato alla libertà di espressione nel Paese asiatico, lancia la campagna “Chi lotterà al tuo posto quando non ci sarai più?”.
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
In Afghanistan il sedicente stato islamico ha rivendicato un attacco costato la vita ad almeno 4 persone e avvenuto in un centro commerciale del quartiere a maggioranza musulmana sciita di Kabul. Un video mostra parte di un edificio con le finestre saltate in aria e le fiamme che si propagano all’interno. All’insicurezza e agli attentati si aggiunge l’instabile quadro legato ai diritti umani.
Campagna di Amnesty International
Un milione e 100.000 donne escluse dall’istruzione secondaria, 1095 civili uccisi, il 43% degli organi di stampa chiusi, 2.374 giornaliste estromesse dal loro lavoro. Ricordando questi ed altri dati, Amnesty International lancia un appello indicando in particolare uno strumento di solidarietà concreta come il lascito solidale. L’organizzazione umanitaria ricorda anche le criticità nella tutela dei diritti umani, tra cui la repressione della libertà di espressione. E sono soprattutto i diritti essenziali delle donne e delle ragazze ad essere stati soppressi. Dopo il ritorno al potere dei talebani, nel 2021, è stato vietato alle ragazze afghane di età superiore ai 12 anni di frequentare le scuole. Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, sottolinea che “si sono verificati arresti arbitrari, torture, rapimenti e omicidi di giornalisti, attivisti, difensori dei diritti umani”. Le donne e gli uomini dell’Afghanistan non possono essere lasciati soli.
Crisi umanitaria
Ad aggravare la situazione umanitaria nel Paese asiatico, colpito anche da una profonda crisi economica, i recenti terremoti che hanno devastato, in particolare, la zona nord occidentale. All’udienza generale dello scorso 11 ottobrte Papa Francesco ha lanciato un appello ricordando proprio questi disastri naturali: “Rivolgo un pensiero speciale alla popolazione dell’Afghanistan, che sta soffrendo a seguito del devastante terremoto che l’ha colpita, provocando migliaia di vittime, tra cui molte donne e bambini, e di sfollati. Invito tutte le persone di buona volontà ad aiutare questo popolo già così tanto provato, contribuendo, in spirito di fraternità, ad alleviare le sofferenze della gente e a sostenere la necessaria ricostruzione”.