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Accordo tra Stati Uniti e Iran per uno scambio prigionieri, Biden: restano le sanzioni

Raggiunta una importante intesa che ha portato alla liberazione di cinque americani detenuti da circa dieci anni nelle carceri di Teheran. L’accordo prevede anche lo sblocco di 6 miliardi di dollari di fondi per l’Iran

Marco Guerra – Città del Vaticano

Gli americani tenuti per anni sotto custodia iraniana sono scesi a braccetto da un aereo. Il loro rilascio, avvenuto ieri, 18 settembre, è arrivato dopo un accordo faticosamente negoziato tra Stati Uniti e Iran che prevede lo scambio di cinque prigionieri per parte e ha visto l’amministrazione del presidente Usa, Joe Biden, accettare il rilascio di quasi 6 miliardi di dollari di beni iraniani congelati dovuti dalla Corea del Sud per le forniture di petrolio. I cinque statunitensi erano tutti accusati di spionaggio.

Restano le tensioni sul programma nucleare

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi, presente all’Assemblea generale dell’Onu a New York, ha detto che lo scambio di lunedì potrebbe essere “un passo nella direzione di un’azione umanitaria tra noi e l’America”. “Può sicuramente aiutare a creare fiducia”, ha aggiunto Raisi. Di tutt’altro avviso l’amministrazione americana, secondo cui l’accordo non cambia il rapporto tra i due Paesi.  “Continueremo a imporre costi all’Iran per le sue azioni provocatorie nella regione”, ha detto Biden. Resta alta infatti la tensione sul programma nucleare iraniano che Teheran ha sempre definito pacifico anche se prosegue l’arricchimento dell’uranio, mentre gli Stati Uniti, dal canto loro, rafforzano la loro presenza militare nel Golfo Persico. La marina militare Usa sorveglia le navi commerciali nello Stretto di Hormuz, attraverso il quale passa il 20% di tutte le spedizioni mondiali di petrolio.

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