Abusi, Meter: in Europa rubata l’infanzia a 18 milioni di minori

Vatican News

Luca Collodi – Città del Vaticano

Terminata la XXV “Giornata Bambini Vittime” che si celebra ogni anno tra la fine di aprile e la prima domenica del mese di maggio,  l’Associazione Meter incontra il 15 maggio il Papa in Vaticano. La pedofilia e la pedopornografia, spiega il fondatore e presidente don Fortunato Di Noto,  non temono il Covid e sono fenomeni che colpiscono milioni di bambini. Meter nasce nel 1996 ad Avola, in Sicilia, nel quartiere della Parrocchia Madonna del Carmine, dalla sofferenza, dalla rabbia e dal dolore per l’infanzia violata, in seguito a degli episodi accaduti 25 anni fa ad una bambina di 11 anni e ad un ragazzo di 14 anni. Violenze che spinsero don Di Noto a concentrare i propri sforzi e le proprie risorse per il contrasto alla pedofilia e alla pornografia minorile.

Ascolta l’intervista a don Fortunato Di Noto

R.- Dopo 25 anni di impegno con la “Giornata Bambini Vittime”, c’è un’attenzione maggiore al problema. Abbiamo contribuito a sensibilizzare le coscienze ma dobbiamo fare ancora di più perché la realtà della violenza e degli abusi pedopornografici sui bambini è un fatto globale e drammatico che non possiamo assolutamente sottovalutare, né tantomeno farlo diventare marginale. Ma non siamo soli. Il Santo Padre, domenica 9 maggio ci ha salutato e questa per noi è una cosa importante. Per noi l’incoraggiamento del Papa è fondamentale, perché ci sentiamo in comunione spirituale. Con la certezza di un impegno che comporta anche per noi, che siamo una delle tante realtà impegnate in questo senso, con audacia, costanza, serietà e responsabilità. Facciamo il nostro servizio a difesa dei bambini come diaconi dell’infanzia, servitori del Signore, per cercare di offrire un contributo, un sollievo, un’accoglienza, una cura e una protezione.

Ci sono bambini ridotti in schiavitù sessuale e oggetti di piacere…

R.- Stiamo parlando di realtà che sono pugni nello stomaco, senza filtri. L’abuso sessuale è una delle attività più devastanti per l’intimità, per l’equilibrio psicofisico e psicologico con effetti personali e collaterali a lungo termine. Chi subisce un abuso automaticamente non dimenticherà, ci penserà sempre. Chi subisce un abuso viene totalmente tradito. Si interrompono tante relazioni. Quando questo accade per colpa di un sacerdote si rompe anche l’accordo con Dio.

L’Europa è il luogo più colpito dalla pedofilia?

R.- Quando si afferma che in Europa ci sono tra i 18 e i 19 milioni di minori abusati sessualmente, allora possiamo avere anche tra i 18 e i 19 milioni di predatori sessuali di bambini sul territorio europeo. Abbiamo 18 milioni di minori ai quali è stata rubata l’infanzia. Se poi aggiungiamo, il maltrattamento,  la trascuratezza, l’indifferenza e la violenza, posso garantire che a livello mondiale non siamo messi bene. Bisogna fare molto di più. Dobbiamo passare dalle dichiarazioni, dai proclami, dalle intenzioni ai fatti operativi. Probabilmente non salveremo i bambini di tutto il mondo, però bisogna impegnarsi seriamente. Dobbiamo impegnarci in un concreto lavoro sul territorio a difesa dei bambini.

Alla Giornata di quest’anno hanno aderito molte diocesi italiane, la Congregazione per l’educazione Cattolica, ma anche il Senato della Repubblica Italiana…

R.- Tante adesioni. Sono veramente decine i vescovi che hanno coinvolto le loro diocesi. L’iniziativa di Meter è consolidata da 25 anni e so che si sta pensando anche ad una giornata promossa dai vescovi italiani che coincide con la giornata Europea di preghiera. Molti presuli hanno coinvolto parrocchie e strutture diocesane. C’è poi il patrocinio di Camera e Senato con un importante messaggio della presidente del Senato, Casellati. Devo dire che non l’aspettavamo così come è stato elaborato, perché ha riconosciuto Meter come un punto di riferimento italiano e internazionale con un ruolo di scuotimento, provocazione e di impegno per le coscienze. Questo significa che si deve fare ancora di più. Oltre alle Istituzioni, hanno aderito tantissime scuole, un movimento di bambini che hanno offerto un ricordo della loro infanzia attraverso scatti e fotografie che sono arrivate a Meter. Questo significa che siamo una realtà, in Sicilia, profondo sud della periferia. E quando si parla di periferia vi posso testimoniare di essere uno dei parroci di periferia, della periferia della periferia. Però è possibile, anche con poco, sviluppare un movimento culturale e spirituale per fare in modo che l’abuso sui minori non possa accadere. Non deve accadere. Non possiamo permettere che accada.