Si apre oggi, 11 luglio, in Lituania la due giorni di lavori che avrà al centro del dibattito il percorso di adesione dell’Ucraina all’Alleanza Atlantica, poi l’ingresso della Svezia, che ha appena ottenuto il via libera della Turchia e i rapporti con la Cina. La Russia intanto ribadisce: reazione ferma se Kyiv entra nella Nato
Marco Guerra – Città del Vaticano
Saranno presenti i leader dei 31 Paesi che compongono la Nato – incluso il presidente americano Joe Biden – oggi 11 luglio e domani 12 a Vilnius, in Lituania, per il vertice dell’Alleanza Atlantica che potrebbe sancire alcune decisioni storiche. Ai negoziati della vigilia si è concordato di eliminare il percorso di riforme necessario per entrare nell’Alleanza, allo scopo di facilitare l’ingresso dell’Ucraina al termine della guerra. Prima la fine del conflitto con la Russia, poi l’adesione di Kyiv alla Nato ha spiegato anche Biden, in un’intervista alla Cnn. Ma il presidente ucraino Volodymir Zelensky vorrebbe di più, ovvero una menzione chiara all’ingresso a guerra finita.
L’adesione della Svezia
Un altro tema caldo è quello dell’ingresso della Svezia. Ieri, 10 luglio, il presidente turco Receyp Erdogan aveva posto l’ingresso della Turchia nell’UE come condizione vincolante per il via libera di Ankara a Stoccolma nella Nato, poi in serata è arrivato un accordo diretto con la Svezia per un suo ingresso senza condizioni. Intanto a Mosca guarda con grande preoccupazione alle decisioni del Summit. L’ingresso dell’Ucraina nella Nato avrebbe “conseguenze molto negative” e richiederebbe una reazione “ferma” della Russia ribadisce il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
La Cina
Le discussioni dei leader si concentreranno poi anche sui rapporti con la Cina, per questo parteciperanno anche i rappresentati di Paesi alleanti ma esterni alla Nato come Australia, Nuova Zelanda, Giappone e Corea del Sud, per affrontare questioni di sicurezza “globale”. Tra i temi sul tavolo, le posizioni di Pechino relative a quanto accade del Mar Cinese meridionale e orientale. La Cina, dal canto suo, ha esortato la Nato a “concentrarsi su come svolgere un ruolo costruttivo per la pace e la stabilità dell’Europa e del mondo”, invece che “esaltare il tema” correlato alla Cina.