Anna Poce – Città del Vaticano
Nella solennità dell’Immacolata, il primo ministro di Timor Est, Taur Matan Ruak, e l’arcivescovo di Dili, dom Virgilio Do Carmo da Silva, hanno preso parte alla cerimonia d’inaugurazione, nella capitale, dell’Università cattolica San Giovanni Paolo II.
Università San Giovanni Paolo II
Ruak ha annunciato – riporta UCA News – che l’Università è stata dedicata a Papa Wojtyla, “con il quale il Paese ha un grande legame di amore e devozione”. Giovanni Paolo II aveva visitato Timor Est nel 1989, quando era ancora sotto il dominio indonesiano e lottava per la sua libertà e indipendenza – ottenuta a tutti gli effetti solo nel 2002 -, portando un messaggio di pace e speranza e di amore e vicinanza alla sofferenza della popolazione. “Quasi 20 anni dopo il ripristino dell’indipendenza – ha affermato Ruak – con grande gioia, celebriamo l’apertura dell’Università cattolica di Timor, intitolata a San Giovanni Paolo II”.
Il primo ministro ha spiegato come l’Ateneo, ospitato in un edificio utilizzato dalla scuola superiore San Giuseppe a Balide, nella periferia di Dili, rappresenti un aiuto per la Chiesa cattolica nella formazione integrale dei giovani e degli adulti del Paese a maggioranza cattolica, affinchè si trasformino in “persone di fede e crescano diventando più tolleranti, giuste, inclusive, democratiche e pacifiche”.
Un’educazione di qualità ispirata ai valori cristiani
Da parte sua, l’arcivescovo di Dili, dopo aver ricordato come l’Università fosse da tempo un progetto della Chiesa, ha sottolineato che essa dovrà “fornire un’educazione di qualità in tutti i settori dell’attività umana e ispirarsi alle tradizioni intellettuali, morali e spirituali cattoliche”. Essa dovrà preparare le generazioni future “ad entrare e sopravvivere nel mercato del lavoro della società di oggi”, affrontandone le sfide. Non ci sarà discriminazione – ha aggiunto – e l’Università sarà aperta a studenti di tutte le fedi. “Tuttavia l’insieme delle regole dovranno essere in accordo con i principi e le norme della nostra religione”. L’Università, inoltre, sarà finanziata dal governo. Metà degli aiuti economici annuali destinati alla diocesi di Dili saranno infatti indirizzati all’istruzione.
Il padre francescano Joel Casimiro Pinto, rettore dell’Università, ha riferito che le ammissioni inizieranno a febbraio. Tutti gli studenti dovranno seguire un corso iniziale di sei mesi per imparare il portoghese e l’inglese e potranno scegliere tra quattro facoltà: scienze dell’educazione, arti e cultura; scienze sanitarie; scienze umane; e ingegneria agraria. Per ogni dipartimento – 20 in tutto – saranno accettati solo 25-30 studenti, ha spiegato padre Pinto. I 50 docenti dell’Ateneo saranno presto affiancati da nuovi insegnanti – ha concluso -, provenienti da Indonesia, Macao, Portogallo, Brasile e altri Paesi.