A Santa Tecla il Premio Nazionale Garitta dedicato all’Intelligenza Artificiale

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Si svolge domani, 17 agosto, in Sicilia, l’edizione 2024 dell’evento, quest’anno la 46.ma, che vedrà tra i premiati il magistrato Gratteri, padre Benanti e il direttore tecnologico del Dicastero per la Comunicazione. Il direttore artistico, Antonello Musmeci: “Gli ospiti sintetizzeranno un pensiero che è etico e tecnologico”

Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano

L’Intelligenza Artificiale a servizio della legge, ma anche della illegalità. Se ne parlerà il prossimo 17 agosto nel corso della 46.ma edizione del Premio Nazionale Garitta 2024, quest’anno dedicato all’IA e che vedrà sul palco allestito nel borgo di Santa Tecla, ad Acireale, alternarsi ospiti e premiati per diverse sezioni. In collegamento vi sarà il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, premiato nella sezione Pace e Legalità. “Con il magistrato parleremo – spiega Antonello Musmeci, direttore artistico del Premio – di come la mafia e le mafie internazionali stanno avendo un grande vantaggio dall’intelligenza artificiale. Ma anche di come, al contrario, magistrati e inquirenti possano arricchire la loro indagine nei confronti delle mafie mondiali con l’intelligenza artificiale”. Ad aprire la serata sarà quindi proprio il magistrato “che in tutto e per tutto – aggiunge Musmeci – sta lavorando nella stessa direzione di Falcone, di Borsellino e di tanti magistrati che si sono immolati nel nome e per conto della legge”.

Ascolta l’intervista con Antonello Musmeci

Etica e tecnologia

Tra i premiati anche padre Paolo Benanti, docente di etica e bioetica alla Pontificia Università Gregoriana, presidente della Commissione IA per l’informazione e membro del Comitato IA delle Nazioni Unite, e Francesco Masci, direttore tecnologico del Dicastero per la Comunicazione. “Quest’anno – conclude Musmeci – mettiamo assieme il meglio del meglio su un tema che si conosce ancora poco, abbiamo quindi riunito il meglio che in una serata potesse sintetizzare un pensiero che da una parte è etico, come ci ricorda Papa Francesco, e dall’altra è invece più tecnologico”.