Trecento organizzazioni coinvolte per 600 eventi in occasione della 54.ma Giornata della Terra del 22 aprile. Earth Day onlus e Focolari i promotori. Antonia Testa: “Ci stiamo abituando agli appelli del Papa, dobbiamo credere davvero nella resurrezione del mondo, non possiamo adattarci, fermarci”. Il sindaco Gualtieri ai più giovani: “Siete quelli che ci danno speranza perché capite meglio le cose, mettete impegno e creatività con le buone pratiche di tutti i giorni”
Antonella Palermo – Città del Vaticano
Quattro giornate per dire, coralmente, che si può riuscire a curare la Casa comune con il contributo puntuale e ordinario di ciascuno. Incontri, spettacoli, talk show, laboratori: questo è il Villaggio della Terra allestito da oggi, 18 aprile, fino domenica 21, a Roma, alla Terrazza del Pincio e al Galoppatoio di Villa Borghese, uno dei polmoni verdi della capitale. Trecento le organizzazioni coinvolte per 600 eventi alla vigilia della 54.ma edizione della Giornata della Terra (22 aprile), 35 le federazioni sportive, un centinaio i testimonial.
Non possiamo assuefarci agli appelli del Papa
Raccontare il bene che si fa e creare negli altri la voglia di non essere da meno. È quanto afferma a Vatican News Antonia Testa, responsabile romana del Movimento dei Focolari che, insieme a Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia onlus, anima e promuove il Villaggio della Terra. “Noi pensiamo che la coscienza adesso sia cresciuta. Può sembrare banale passare quattro giorni a parlare di argomenti che ormai conosciamo a sufficienza, eppure non è così. La differenza sta nel nostro quotidiano: io nel raccontarla a te, tu nel controllare me, io nel sostenere te… Io penso che l’azione costante, piccola, potente fa la differenza”. Questi bambini ce lo stanno raccontando. Dal catechista al parroco, alla madre di famiglia, tutti possono portare questo messaggio a tutti, è convinta Testa, che precisa quanto la voce di Papa Francesco sia abbastanza ascoltata a livello di leader politici, “è la voce più autorevole e non può essere lasciato solo. Secondo me però viviamo un poco attoniti in quest’epoca, ci stiamo abituando agli appelli del Papa. In questo momento invece dobbiamo credere davvero nella resurrezione del mondo, non possiamo adattarci, non possiamo fermarci”. Ricordando che proprio qui il Papa disse di costruire l’amicizia sociale, Testa si rende conto che, per esempio nei Paesi nordici, c’è più sensibilità per la cura ambientale: “Sono più fattivi, sì – osserva – ma perché non poter incidere l’uno sull’altro dandoci una mano? Il bene comune non può diventare uno slogan”.
Sindaco Gualtieri: arriveremo a piantare un milione di alberi
Alla Tenda convegni oggi si è parlato di “Agricoltori custodi dell’Ambiente” con la partecipazione anche del ministro Francesco Lollobrigida che, di fronte a diverse scolaresche, ha esaltato la bellezza italiana fatta di materie prime e di dedizione che producono eccellenza e qualità nel mondo. Esordire con la massima attenzione ai più piccoli, che oggi sono arrivati di continuo con tante classi per fare festa attorno ai temi ambientali, è già indicativo di quanto in primis si voglia educare i giovani e, attraverso il loro sguardo, responsabilizzarsi reciprocamente. Apprendere le modalità più semplici da attuare per porre un freno alla deriva delle varie forme di inquinamento è vitale: è quanto emerge facendo capolino tra i vari stand dove rappresentanti del mondo delle imprese, delle istituzioni e della società civile si adoperano con esposizioni, giochi, percorsi sensoriali. Ci sono i Carabinieri, che si fanno prossimi nell’illustrare per esempio come si comportano alcune specie animali in città, c’è il servizio di Protezione Civile che insiste sull’importanza di prevenire le emergenze e le catasfrofi ambientali.
“Vogliamo arrivare a piantare un milione di alberi anche per creare opportunità di lavoro e di sviluppo”, annuncia il sindaco Roberto Gualtieri, che accolto dalla banda dei Vigili Urbani di Roma Capitale, ringrazia bambini e bambine: “Voi siete quelli che ci danno speranza perché capite meglio le cose; metteteci impegno e creatività con le buone pratiche di tutti i giorni. Bisogna occuparsi tutti insieme del nostro pianeta”. Poi premia due gruppi di studenti e i loro progetti sostenibili; un ragazzino dell’istituto Settembrini esalta le parole chiave dove figurano le 3R: Reduce – Riuse – Recicle. de salvia
Il Festival italiano dell’Innovability
Nell’ambito del Villaggio della Terra, tra le innumerevoli iniziative, parte oggi alla Casa del Cinema anche la prima edizione di Impatta Disrupt: Il Festival italiano dell’Innovability. Aperto alla partecipazione attiva di tutti gli operatori economici, istituzionali e della società civile che vedono nell’innovability la via maestra per la creazione di un futuro sostenibile che metta al centro l’uomo e persegua il bene comune, è stato organizzato per la Giornata Mondiale dell’Innovazione, promossa dalle Nazioni Unite il 21 aprile. Ne ha parlato Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, con diversi altri ospiti tra cui Andrea Monda, direttore de L’Osservatore Romano, che ha moderato inoltre il panel su “Mezzogiorno d’Italia Cuore del Mediterraneo e della Cooperazione”.
Le sfide ecologiche per la costruzione della pace
Di dialogo interreligioso e sfide ambientali si è parlato in una tavola rotonda nel pomeriggio a cura dell’associazione Religions for Peace Italia per comprendere come le diverse tradizioni religiose affrontano il problema dei cambiamenti climatici e quale può essere il contributo che ogni credente può apportare a questa sfida. Introdotto dal presidente Luigi De Salvia, sono stati coinvolti rappresentanti dell’Induismo, del Buddhismo, dell’Islam, della Chiesa Avventista, dell’Ebraismo, della Comunità Bahà’í. Cruciale la questione del rapporto tra l’azione per la cura dell’ambiente e quella per la costruzione della pace. È stato sottolineato che le crisi ambientali esprimono la più generale crisi etica nel mondo contemporaneo, che la terra deve essere condivisa come dono ricevuto senza privare chi ha bisogno di sostentamento. Il punto che accomuna le fedi è che siamo interconnessi, e proprio da qui nasce il bisogno della pace e di prenderci cura del pianeta. Perché oggi è la terra che ci chiama a testimoni e ce lo chiede.