Chiesa Cattolica – Italiana

A Roma il simposio del Circolo Allievi di Ratzinger

Mario Galgano – Città del Vaticano

È stato il terzo Simposio pubblico che i due Circoli di Allievi di Joseph Ratzinger hanno organizzato con l’obiettivo di affrontare questioni significative del nostro tempo e sfide presenti anche all’interno della Chiesa, illustrandone e cercando ad esse risposte convincenti e valide alla luce della teologia di Benedetto XVI profondamente radicata nella fede della Chiesa.

La teologia cristocentrica di Benedetto XVI


Lo scorso anno il Simposio era stato dedicato alla questione di Dio nelle controversie attuali. Per questo nell’incontro attuale si è invece voluto riflettere sul mistero della redenzione. Come ha spiegato il cardinale svizzero Kurt Koch, Protettore del Nuovo Circolo degli Allievi di Joseph Ratzinger Benedetto XVI l’incarnazione del Logos divino, in cui incontriamo la verità e l’amore di Dio in persona, è il dogma centrale del mistero cristiano della fede e quindi anche il nucleo più profondo del pensiero teologico di Joseph Ratzinger – Papa Benedetto XVI. “La sua teologia è essenzialmente una teologia cristocentrica dell’incarnazione, della personificazione di Dio, in cui è racchiuso tutto il mistero della redenzione” ha spiegato il cardinale svizzero all´inizio del Simposio. 
La fede cristiana è quindi convinta che la creazione di Dio sia già espressione del suo amore e che noi esseri umani possiamo esistere soltanto sul fondamento dell’amore. Ciò significa soprattutto che Dio è il nostro Redentore perché il Redentore è anche il Creatore. “Che solo il Creatore possa essere il nostro Redentore è dunque il fulcro essenziale del pensiero soteriologico di Joseph Ratzinger”, ha detto il porporato ai partecipanti del Simposio.

Relatori e tematiche

Tra i relatori hanno parlato Ralph Weimann che insegna dogmatica e bioetica presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino e presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma; egli è anche membro del Nuovo Circolo degli Allievi. In una prima parte introduttiva, il professore Weimann ha spiegato le premesse antropologiche della soteriologia, cioè la teologia che si occupa delle questioni di ciò da cui noi esseri umani siamo effettivamente redenti. La riflessione sulle premesse antropologiche del messaggio soteriologico si è concentrato soprattutto sulla realtà del peccato, inteso come potere di turbare e distruggere le relazioni creaturali, e sulla realtà del peccato originale. Questo punto è fondamentale per capire la teologia di Joseph Ratzinger/Benedetto XVI. La professoressa Barbara Hallensleben, docente di dogmatica e teologia ecumenica presso la Facoltà Teologica dell’Università di Friburgo in Svizzera, si è soffermata invece su come la questione della salvezza possa e debba far parte dell´evangelizzazione odierna. Il professore Michael Schneider ha parlato ancora del rapporto tra soteriologia e vita spirituale. Monsignor Georg Gänswein, Segretario personale del Papa emerito Benedetto XVI ha voluto incentrare la sua riflessione sulle radici della soteriologia nella biografia di Joseph Ratzinger, apportando così una testimonianza personale su come la soteriologia si sia incarnata nella vita del Papa emerito Benedetto XVI. “Due parole chiave ricorrono nella teologia di Joseph Ratzinger, ovvero gratitudine e gioia”, ha affermato monsignor Gänswein. Essi sono la verbalizzazione della consapevolezza, nella fede, del fatto di essere redenti e quindi di poter vivere in serenità anche con tutti gli obblighi e gli sforzi che la vita presuppone. 

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