A Milano inaugurata la Casa per la vita nascente, Delpini: “Maria, accarezza ogni mamma”

Vatican News

Tagliato il nastro, nel giorno della festa della mamma, della struttura che ospiterà sei madri in difficoltà abitativa, determinate a portare avanti la gravidanza e sostenute nel loro cammino dal Centro di Aiuto alla Vita Mangiagalli. La Casa sorge nel cortile della Basilica di Sant’Ambrogio

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

Albert Camus scriveva: “La bellezza, senza dubbio, non fa le rivoluzioni. Ma viene un giorno in cui le rivoluzioni hanno bisogno di lei”. Affacciarsi da una finestra e vedere il campanile della Basilica di Sant’Ambrogio magari potrà essere uno sprone per le mamme che, nella solitudine di una gravidanza indesiderata o difficile, sentiranno di potercela fare. C’è bellezza in un percorso che alla fine si fa con il bimbo in grembo, con volti che diventano famigliari, pronti ad aiutare e che ti ricordano che puoi tornare a vivere con la forza di una vita accanto anche se nelle difficoltà e nei sacrifici.

Una camera destinata alle mamme in difficoltà

La Casa della vita nascente, inaugurata ieri, domenica 14 maggio, nella festa della mamma nel cortile della Basilica di Sant’Ambrogio, è l’approdo per quelle madri che non sanno dove vivere ma che già ricevono l’aiuto del Cav – Centro di Aiuto alla Vita Mangiagalli di Milano, nato nel 1984 dall’intuizione di Paola Chiara Marozzi Bonzi. A lei la struttura è ispirata.

In attesa del bambino

Saranno sei le madri ospitate nella casa, qui avranno la possibilità di vivere la maternità in un contesto protetto, assistite da operatori professionisti e da volontari appositamente formati. La struttura, che un tempo ospitava una comunità di suore, è stata ristrutturata e vede la presenza al primo piano di sei camere, tre bagni, una cucina, un grande soggiorno, un salone, uno spazio lavanderia, uno spazio allattamento e un lungo balcone su cui affacciano tutte le camere e da cui ammirare la Basilica. Al piano terra un locale per le attività̀ di ascolto e supporto alle mamme da parte degli operatori del CAV Mangiagalli, un modo per accompagnarle verso un cammino di autonomia entro l’anno di età del bambino.

Una città materna

“Un segno di speranza”, così Luigi Bonzi e Soemia Sibillo, rispettivamente presidente e direttrice del Cav Mangiagalli, definiscono la Casa per la vita nascente di Milano, una città che negli ultimi mesi ha accolto Enea, un bimbo lasciato in una Culla della Vita del Policlinico, ma anche assistito alla morte in un cassonetto di una neonata. Il sogno, fanno sapere dal Mangiagalli, è “una città dove nessuna donna si trovi sola e costretta a interrompere una gravidanza”. Per l’abate di Sant’Ambrogio, monsignor Carlo Faccendini, l’aver accolto la struttura è il segno di una carità che si fa concreta ma anche una possibilità per i parrocchiani di impegnarsi come volontari.

Uno spazio comune nella Casa per la vita nascente

La preghiera per la vita nascente

L’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, per l’occasione ha composto una intensa preghiera, destinata alle mamme sole perché guardino a Maria, la donna dell’attesa e del sì:

Dio Padre del Nostro Signore Gesù Cristo, Dio Padre nostro, Padre di tutti, donaci il tuo Santo Spirito, Spirito di sapienza e di fortezza.
L’annuncio di una vita nuova sia per ogni mamma e ogni papà motivo di stupore e di gratitudine.
Lo Spirito vinca ogni spavento e doni gioia a ogni mamma che accoglie il principio di una vita nuova.
Lo Spirito infonda ogni fiducia per vincere la preoccupazione per il futuro.
Lo Spirito faccia sorgere nel cuore intima gioia per distogliere dalla superficialità e dalle decisioni affrettate.
Lo Spirito aiuti a comprendere la stupidità dell’indifferenza e renda saggi, benevoli, solidali, strumenti della tua provvidenza, Padre nostro, Padre di tutti.
Maria, Madonna dell’attesa, accarezza ogni mamma che custodisce la vita nascente perché sia lieta, paziente, pronta a cantare il cantico dell’esultanza. Amen

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L’inaugurazione della Casa per la vita nascente