Secondo giorno degli Incontri Internazionali di san Francesco di Sales, giunti alla 27.ma edizione. Il vice direttore editoriale dei media vaticani, Gisotti: “Possiamo essere strumenti di autentico cambiamento per costruire ponti, difendere la vita e abbattere i muri, che impediscono il dialogo sincero”
Benedetta Capelli – Lourdes
Non fa molto freddo tra i Pirenei eppure non ci sono molti pellegrini; un’assenza che conferisce un’aura di fascino e profondità a questo luogo caro alla Vergine Maria. Qui apparve alla giovanissima Bernardette Soubirous nel 1858. Il calore lo si respira invece nell’emiciclo del palazzo che sorge al di là della grotta di Massabielle, non solo per la presenza di tanti giornalisti provenienti da circa 20 Paesi del mondo per la 27.ma edizione degli Incontri Internazionali di San Francesco di Sales, ma perché si avverte la forza di padre Jacques Hamel, ucciso nel 2016 da due integralisti islamici. Momenti di commozione non sono mancati alla consegna del premio dedicato al sacerdote futuro beato da parte della sorella del religioso, Roselyne Hamel, alla reporter canadese Sarah-Christine Bourihane che ha raccontato su Le Verbe la storia di una suora rapita in Camerun da Boko Haram, e la giornalista italiana Romina Gobbo che, nel suo articolo per il Messaggero di Sant’Antonio, ha raccolto la testimonianza del dottor Denis Mukwege, medico congolese, premio Nobel per la pace 2018, ginecologo e fondatore del Panzi Hospital di Bukavu, nel quale si curano le donne vittime dello “stupro come arma di guerra”. Presente alla cerimonia anche il nunzio in Francia, monsignor Celestino Migliore, che ha letto un messaggio del Papa.
Intelligenza Artificiale: sfida e ricchezza
In mattinata, dopo la Messa celebrata nella Basilica dell’Immacolata Concezione, si è discusso di Intelligenza Artificiale e di Sinodo sulla sinodalità: i temi forti degli Incontri di san Francesco di Sales, incentrato sul “tempo di sconvolgimenti”. Diversi esperti hanno spiegato le modalità di funzionamento dell’AI sottolineando come sia il prodotto anche di tutto quello che in passato gli utenti di internet hanno immesso nel web. Si è discusso degli innegabili vantaggi e degli svantaggi soprattutto del rischio di colpire in modo forte alcune categorie di lavoratori come, ad esempio, i traduttori ma su questo la maggioranza dei relatori ha voluto rassicurare, sostenendo l’importanza della presenza umana capace, contrariamente all’AI di capire il contesto o di spiegare dettagli che ad una “macchina” potrebbero sfuggire. Problematiche e ricchezze che in fondo richiamano il messaggio del Papa per la 58.ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, pubblicato ieri.
Gisotti: la comunicazione abbia come priorità l’ascolto
Ascolto, prossimità, inclusione sono le tre direttrici indicate da Alessandro Gisotti, vicedirettore editoriale del Dicastero per la Comunicazione, per una comunicazione sinodale e che sono le indicazioni suggerite da Papa Francesco nel corso di questo processo, iniziato nella Chiesa nell’ottobre 2023. L’ascolto – ha indicato Gisotti nel panel incentrato sul tema “Come la Chiesa può essere attore di sinodalità”, insieme a don Walter C. Ihejirika, presidente di Signis Africa – presuppone l’impegno di “accettare il digiuno del discorso pubblico per preservare la verità”; un modo certamente diverso che interroga il comunicatore ma apre strade nuove perché diventa vicinanza alle persone e alle comunità.
“Non si può ascoltare da lontano”, sottolinea ancora Gisotti che ricorda quel “todos, todos, tods” pronunciato dal Papa per ben tre volte a Lisbona, nel corso della Gmg, che si deve tradurre in un superamento della “logica degli slogan e delle storie prefabbricate”, perseguendo invece “un cammino di incontro, discernimento e costruzione comune”. La sinodalità infatti – aggiunge ancora – riguarda la Chiesa ma anche i giornalisti, costretti con il Sinodo a lavorare in modo diverso, adottando un nuovo stile. “Possiamo essere strumenti di autentico cambiamento – conclude Gisotti – per costruire ponti, difendere la vita e abbattere i muri, visibili e invisibili, che impediscono il dialogo sincero e la vera comunicazione tra le persone e le comunità”.
Il presidente di Signis Africa si è soffermato poi sull’importanza di formare professionisti preparati, ricordando anche l’esperienza avuta nel 2020 con i servizi inglesi della Radio Vaticana e un successivo workshop, sempre in Vaticano, per offrire una comunicazione che sia capace di “andare oltre” creando così giornalisti che siano “buoni narratori”.
I prossimi incontri
Domani, venerdì 26, la conclusione dell’appuntamento di Lourdes con ancora due incontri in cui si parlerà di “ChatGPT”, ovvero le risposte sulla fede fornite dall’Intelligenza Artificiale, e delle differenze di vedute nella Chiesa che il Sinodo potrebbe ricomporre.