Federico Piana – Città del Vaticano
La Chiesa ancora una volta si schiera in difesa delle donne. E lo fa nella Giornata internazionale per l’eliminazione delle violenze nei confronti del mondo femminile, in questi ultimi anni vessato sempre più in modo crescente. Le suore della rete globale anti-tratta chiamata Talitha Kum – espressione mutuata dal Vangelo di Marco che in antico aramaico significa “Fanciulla, io ti dico: alzati!” – presenteranno, oggi alle 15.00 a Roma, un’iniziativa senza precedenti: Call to Action, chiamati all’azione. L’evento internazionale, che si svolgerà anche online, si pone l’arduo obiettivo di “trasformare l’economia della tratta delle persone in un’economia di cura che rende tutti, specialmente le donne, più capaci di promuovere comunità sicure e fiorenti” affermano gli organizzatori.
Giustizia, amore e comprensione
Giustizia per le sopravvissute alla tratta, potenziamento delle donne, percorsi legali d’immigrazione, economia di cura: eccole, le parole chiave di Call to Action che questo pomeriggio saranno approfondite grazie al contributo di esperienze concrete provenienti da Asia, Africa, America Latina ed Europa. Ad aprire i lavori sarà il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin. Al termine dell’evento verrà letto e diffuso un documento mirato a creare un cambiamento a lungo termine per smantellare i sistemi che permettono l’oppressione e lo sfruttamento.
Suor Puglisi: “Il nostro impegno è un richiamo al Vangelo”
“Talitha Kum, grazie all’azione concreta di molte persone nel mondo, riesce ad avvicinare le vittime per sostenerle ed aiutarle a comprendere che ogni essere umano può vivere con dignità e pienezza”, dice suor Maria Luisa Puglisi, coordinatrice per l’Europa della rete internazionale di vita consacrata contro la tratta. “E’ un richiamo a vivere la compassione e la misericordia che ci insegna il Vangelo”.
L’importanza dei piccoli passi
Nel mondo, la lotta per eliminare la violenza contro le donne non sempre prosegue a un ritmo sostenuto, a volte sembra arrancare. Suor Puglisi ne è consapevole ma sa anche che ogni piccolo passo può essere fondamentale: “C’è molto lavoro da fare – dice- ma non si può perdere la speranza. Ogni piccola azione per ricordare al mondo che bisogna agire contro la tratta per noi rappresenta qualcosa di cui davvero essere orgogliosi”.