Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
“Sette decadi di lotta alla povertà e di tutela della dignità umana”. È questo il tema della conferenza online organizzata da Caritas Internationalis nell’ambito del settantesimo anniversario. La Confederazione internazionale, nata il 12 dicembre 1951 per volere di Papa Pio XII, riunisce e coordina 162 Caritas nazionali. Fino al prossimo 12 dicembre sono in programma sette webinar dedicati alle sette regioni dove opera Caritas Internationalis: Nord America, America Latina e Caraibi, Asia, Europa, Africa, Medio Oriente e Nord Africa, e Oceania. Il primo di questi sette appuntamenti on line è stato dedicato al lavoro in Nord America. Un’occasione per riflettere sui cambiamenti dell’opera delle Caritas in questa regione negli ambiti dell’integrazione e della lotta contro la povertà. Al centro dei lavori anche l’emergenza umanitaria ad Haiti, dove la rete di Caritas è molto attiva.
Vivere la misericordia
Dopo l’introduzione di Marta Petrosillo, direttrice della comunicazione di Caritas Internationalis, ha preso la parola il segretario generale Aloysius John. Questo 70.mo anniversario, ha detto, è “un’occasione per celebrare 7 decenni di lavoro per i poveri”. La Caritas, in tutto il mondo, è uno strumento “per servire e accompagnare i più vulnerabili assicurando loro una vita degna”. “È questo – ha affermato Aloysius John – che ci chiede Papa Francesco”. “In tutti i Paesi dove siamo presenti – ha aggiunto – vogliamo creare condizioni per uno sviluppo a lungo termine. Si devono inserire i poveri in progetti di sostenibilità. L’opzione preferenziale per i poveri porta a vivere la misericordia”. “Abbiamo bisogno – ha affermato il segretario generale di Caritas Internationalis – della comunità internazionale, della società civile”. “Dobbiamo aiutarci l’un l’altro per costruire insieme una comunità capace di promuovere lo sviluppo integrale”. La pandemia ha fatto comprendere “quanto sia importante la solidarietà”. Le Caritas, ha ricordato inoltre Aloysius John, sono in prima linea nelle regioni del Nord America. Milioni di persone sono state aiutate direttamente attraverso la rete delle Caritas locali. La sfida principale, ha detto infine Aloysius John, è quella di “globalizzare la solidarietà attraverso la fede”.
Vicino ai poveri e ai più vulnerabili
Durante la conferenza è stato ricordato che nel Nord America hanno la loro sede tre delle più longeve organizzazioni che fanno parte della Confederazione Caritas. Catholic Relief Service (Crs) è stata fondata nel 1943 dalla Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti e fornisce assistenza a 130 milioni di persone in più di 110 Paesi e territori. Catholic Charities Usa è nata nel 1910 ed è una rete di enti di beneficenza al servizio dei poveri, impegnata particolarmente negli ambiti di intervento relativi alla fornitura di alloggi, alla presa in cura di migranti e rifugiati. Sviluppo e Pace – Caritas Canada è stata fondata nel 1967 ed è un movimento democratico di solidarietà internazionale impegnato nella ricerca di alternative a strutture sociali, politiche ed economiche ingiuste.
L’impegno negli Usa e nel mondo
Lo sguardo di Catholic Relief Service (Crs) non è rivolto solo agli Stati Uniti ma al mondo intero. Kim Pozniak, di Catholic Relief Service, ha ricordato grazie ai progetti promossi da Crs sono stati assistiti, in vari Stati del pianeta un milione e 200 mila agricoltori. Sono stati aiutati 10 mila giovani ad entrare nel mondo del lavoro e sono stati impediti 11 mila decessi a causa della malaria. In Centro America, in particolare, molti contadini, grazie a Crs, sono riusciti a sviluppare tecniche che gli hanno consentito di restare nei loro Paesi e non hanno intrapreso la via dell’emigrazione. Sono anche stati sostenuti vari progetti per rispondere alla crisi provocata dalla pandemia. Kim Pozniak ha ricordato che Catholic Relief Service, insieme ai partner locali e alla Chiesa locale, ha portato aiuti, ad Haiti, ad oltre 200 mila persone. E sono stati creati centri di accoglienza per i migranti.
Opere caritatevoli negli Stati Uniti
È una fitta rete di progetti quella che accompagna le opere di solidarietà di Catholic Charities Usa negli Stati Uniti. Jean Beil, di Caritas North America, ha ricordato che in questo Paese sono oltre 500 mila le persone senza tetto. Negli ultimi mesi, Catholic Charities Usa ha risposto, con una serie di iniziative, alla crisi innescata dalla pandemia. Complessivamente, nel 2020, sono state aiutate oltre 15 milioni di persone. Nel 2020, in particolare, sono stati creati 450 nuovi siti di distribuzione di beni alimentari. Molti di questi sono stati allestiti nelle parrocchie. Un altro importante ambito nel quale è impegnata Catholic Charities Usa, ha ricordato Jean Beil, è quello relativo all’assistenza data a migranti e rifugiati.
Caritas Canada e i giovani
Durante la conferenza, un altro focus ha riguardato il lavoro svolto per le nuove generazioni. Rebecca Rathbone, di Sviluppo e Pace – Caritas Canada, ha sottolineato che un grande ambito di impegno di questo organismo è legato al lavoro con i giovani nelle scuole. Sono stati sostenuti, in particolare, vari progetti per aiutare i giovani ad essere socialmente ed ecologicamente responsabili. Stati anche finanziati programmi specifici per dare una formazione alle nuove generazioni in ambiti cruciali come quelli della cooperazione internazionale. Queste iniziative, ha detto Rebecca Rathbone, mostrano che c’è una volontà da parte dei giovani del Nord America di essere coinvolti in progetti umanitari. Rebecca Rathbone ha anche ricordato che tramite Caritas Canada sono stati forniti aiuti finanziari per sostenere progetti in Libano.
Dopo il Nord America, webinar sull’Europa
Quello della prima conferenza è stato dunque uno sguardo complessivo sul lavoro svolto dalle Caritas presenti nella regione del Nord America. Un impegno che si riverbera in particolare negli Stati Uniti e in Canada ma anche in vari Paesi del mondo. Il prossimo webinar di Caritas Internationalis è in programma il 4 novembre. Al centro dei lavori, il lavoro delle Caritas in Europa.