ANDREA TORNIELLI
Nell’omelia dell’Epifania, il 6 gennaio 2017, Papa Francesco, parlando dei Magi, disse: “Il credente ‘nostalgioso’, spinto dalla sua fede, va in cerca di Dio, come i magi, nei luoghi più reconditi della storia, perché sa in cuor suo che là lo aspetta il Signore. Va in periferia, in frontiera, nei luoghi non evangelizzati, per potersi incontrare col suo Signore; e non lo fa affatto con un atteggiamento di superiorità, lo fa come un mendicante che non può ignorare gli occhi di colui per il quale la Buona Notizia è ancora un terreno da esplorare”.
Sono parole documentate nel racconto di questo articolo, con il quale Dale Recinella inizia la collaborazione con i media vaticani. Dale, ex avvocato della finanza di Wall Street, trent’anni fa ha lasciato la professione per offrire la sua vita agli ultimi e ai dimenticati. Con la moglie Susan assiste, da “cappellano laico”, i 320 detenuti del più grande braccio della morte attivo negli Stati Uniti, quello della Florida. Nelle scorse settimane ha ricevuto a Roma il premio “Custode della Vita” assegnatoli dalla pontificia Accademia per la Vita.
Il racconto di Dale, il “fatto di Vangelo” che qui è descritto, testimonia la realtà delle parole e dello sguardo descritto nell’omelia di Francesco: è l’evangelizzatore ad essere evangelizzato, è colui che è andato a confortare ad essere confortato perché con stupore contempla l’azione di Dio nella vita delle persone che incontrano la Sua misericordia e si aprono alla Sua grazia.