Da oggi in Italia si lavora solo con il Green pass

Vatican News

Andrea De Angelis – Città del Vaticano 

Annunciato un mese fa, il Green pass da oggi in Italia è d’obbligo per recarsi sul luogo di lavoro. Non vi è alcuna distinzione tra dipendenti pubblici e privati e, più in generale, tra mansioni. Resta l’obbligo vaccinale per il personale sanitario, una misura questa già attuata da tempo nel Paese. Ma come si fa ad ottenere il Green pass e qual è la sua durata?

Durata e condizioni 

In Italia è il Ministero della Salute a rilasciare la Certificazione verde Covid-19 attraverso la Piattaforma nazionale, sulla base dei dati trasmessi dalle Regioni e Province Autonome. La Certificazione viene emessa automaticamente in formato digitale ed è stampabile dalla piattaforma nazionale, purché sia rispettata almeno una delle tre condizioni necessarie: aver fatto la vaccinazione per il Covid-19 (certificato valido un anno dalla seconda dose somministrata), essere negativi al test molecolare o antigenico rapido effettuato rispettivamente nelle ultime 72 e 48 ore, essere guariti dal coronavirus negli ultimi sei mesi. Il certificato può essere mostrato ai controllori sia in formato cartaceo che digitale, ad esempio dal proprio smartphone. 

Controlli 

I controlli saranno, dunque, all’ordine del giorno, seppur a campione. Il governo ha indicato sul portale istituzionale come si effettueranno e quali sono le sanzioni previste. “Ogni amministrazione/azienda è autonoma nell’organizzare i controlli, nel rispetto delle normative sulla privacy e delle linee guida emanate con il Dpcm 12 ottobre 2021. I datori di lavoro – si legge – definiscono le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche, anche a campione, prevedendo prioritariamente, ove possibile, che tali controlli siano effettuati al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro, e individuano con atto formale i soggetti incaricati ad accertare le violazioni e gli obblighi. È opportuno utilizzare modalità di verifica che non determinino ritardi o code all’ingresso. Nelle pubbliche amministrazioni, laddove l’accertamento non avvenga al momento dell’accesso al luogo di lavoro, esso dovrà avvenire su base giornaliera, prioritariamente nella fascia antimeridiana della giornata lavorativa, potrà essere generalizzato o a campione, purché in misura non inferiore al 20% del personale presente in servizio e con un criterio di rotazione che assicuri, nel tempo, il controllo su tutto il personale dipendente”. Oltre all’app ‘VerificaC19’, si legge ancora, “saranno rese disponibili per i datori di lavoro, pubblici e privati, specifiche funzionalità che consentono una verifica quotidiana e automatizzata del possesso delle certificazioni”.

Sanzioni

Come si legge ancora sul sito del governo, il lavoratore pubblico o privato “è considerato assente ingiustificato, senza diritto allo stipendio, fino alla presentazione del Green pass”; inoltre “il lavoratore, che accede al luogo di lavoro senza la certificazione verde, è soggetto, con provvedimento del prefetto, a una sanzione amministrativa che va da 600 a 1.500 euro”. Sanzioni sono previste anche per “il datore di lavoro che non controlla il rispetto delle regole sul Green pass, punito con un’ammenda amministrativa che va da 400 a 1.000 euro”.

Manifestazioni in Italia

Non mancano le tensioni In italia. Se ci sarà la mobilitazione di portuali e autotrasportatori lo vedremo oggi, a partire dai lavoratori marittimi di Trieste, dove un numero di dipendenti relativamente alto non è vaccinato ed ha promesso di bloccare il porto. Manifestazioni sono previste anche in diverse città: la più importante è a Roma, dove i cosiddetti ‘No Pass’ si riuniranno al Circo Massimo. Mille gli agenti schierati. La linea di Palazzo Chigi è ferma e l’esecutivo – sebbene si valuti di rafforzare gli aiuti alle aziende che pagano i tamponi ai dipendenti – non è stato disposto ad alcuno slittamento temporale della data del 15 ottobre annunciata già un mese fa.

Nel resto del mondo 

Restando in Europa, il caso più vicino all’Italia è quello della Grecia, dove è richiesto a ogni dipendente pubblico o privato, che non sia vaccinato, di fare un tampone a settimana a proprie spese. La scorsa settimana invece il Canada ha  introdotto l’obbligo di vaccino per tutti i dipendenti federali, compresi quelli che lavorano da casa. Per chi non si adegua scatta il congedo non retribuito. L’obbligo vaccinale è stato inserito anche per chi viaggia in aereo, nave e treno. Negli Stati Uniti il vaccino è necessario per tutti i lavoratori pubblici, mentre nel settore privato – purché le aziende siano con più di 100 dipendenti – basta anche un tampone negativo. In Arabia Saudita, infine, ai lavoratori pubblici e privati è richiesto di essere vaccinati o di dimostrare la guarigione dal Covid-19, altrimenti scatta il congedo non retribuito.