Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Cinque giorni di incontri, master class guidate dai “campioni”, giovani che nel loro campo hanno già trovato spazio e un’idea vincente e che sanno usare i social media per diffonderla, laboratori per le scuole contro lo spreco alimentare, un concorso di film sul cibo, un videogioco per immaginare un futuro migliore e tanta musica. Sono i principali ingredienti del primo World Food Forum, il Forum mondiale sull’alimentazione organizzato a Roma dal 1 al 5 ottobre dal Comitato della gioventù della Fao, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura e che vedrà protagonisti associazioni di giovani, influencer, aziende, istituzioni accademiche, ong e governi.
Il 1 ottobre apertura col messaggio di Papa Francesco
Tutti impegnati a trovare nuove strade e a mobilitare impegno e risorse nella trasformazioni dei sistemi agroalimentari e raggiungere così i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Oss), tra i quali c’è anche la “fame zero”. All’apertura sono previsti i messaggi di Papa Francesco, sull’importanza dell’innovazione e delle nuove generazioni per sconfiggere la fame e le disuguaglianze, del presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Abdulla Shahid, del presidente del Costa Rica Carlos Alvarado Quesada e della Regina Letizia di Spagna, ma interverranno poi, nei vari momenti del Forum, imprenditori del settore alimentare, filantropi e leader globali.
QU Dongyu (Fao): per innovare i sistemi servono i giovani
Nel presentare l’evento, il direttore generale della Fao QU Dongyu, lo ha legato al recente Vertice sui Sistemi Alimentari delle Nazioni Unite, tenuto a New York il 23 settembre. “Abbiamo iniziato a parlare tra adulti, ma finiremo parlando con i giovani e facendo parlare voi – ha detto rivolto ai numerosi leader giovanili presenti alla conferenza stampa online – nel mondo è ormia cresciuta la volontà politica per agire con più decisione, ma per la vera innovazione dei sistemi agroalimentari servono i giovani”.
La giovane leader indiana e la manager delle start up
La giovane indiana Yugratna Srivastava, leader del Major Group on Children and Youth, ha sottolineato che nell’assemblea dei giovani che chiuderà il Wff, il 4 e 5 ottobre, verranno preparate raccomandazioni ai governi per le azioni future. Perché la trasformazione agroalimentare è una questione intergenerazionale, “ma noi giovani oggi abbiamo ben poco accesso alle decisioni finali”. Dopo di lei Victoria Sklivkoff, direttore esecutivo di Extreme Tech Challenge (Xtc) una piattaforma di start up, ha ribadito che servono interventi audaci, ma che “i progressi tecnologici portati ad esempio dall’intelligenza artificiale, possono aiutarci a combattere gli effetti negativi dei cambiamenti climatici sui sistemi agroalimentari”.
Spazio a giovani cantanti e musicisti, chef e social influencer
AY Young, cantante e compositore, che farà un concerto all’apertura del Forum e canterà anche alla chiusura, è un giovane “campione”, e fa parte di quel gruppo di giovani figure influenti mobilitate dal World Food Forum per aumentare la visibilità e la portata delle sue attività “e per coinvolgere e responsabilizzare i giovani di tutto il mondo per trovare soluzioni nuove, praticabili, innovative e inclusive alle sfide attuali e future”. Si esibiranno anche il cantante e cantautore nigeriano Brymo, il musicista tedesco Keye Katcher, e interverranno inoltre la modella e influencer vegana Natalie Prabha, e la chef e scrittrice Carla Lalli Music.
La sfida della ricerca più innovativa
Al forum verranno anche comunicato i vincitori del “Transformative Research Challenge 2021”, squadre di giovani che hanno proposto idee di ricerca fuori dagli schemi per trasformare i nostri sistemi agroalimentari attraverso una migliore produzione, una migliore nutrizione, un migliore ambiente e una vita migliore.
Torero (Fao): un nuovo linguaggio universale per il cibo
Il capo economista e presidente del Comitato della gioventù della Fao, Maximo Torero, che coordinerà i lavori con i giovani leader, nel presentare il programma, ha spiegato come sia necessario “trovare anche un nuovo linguaggio visivo, universale, che può essere condiviso, per il settore agroalimentare a livello globale”. Una sorta di linguaggio dei segni sul cibo per migliorare l’accesso alimentare in tutto il mondo. Su questa linea anche il videogioco “Change the game, change the future”, per “far capire a tutti quale potrebbe essere il nostro futuro se non agiamo subito”.
Il ministro Dadone: dare spazio ai giovani nelle decisioni
Alla presentazione è intervenuta anche il ministro italiano per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone, che ha sottolineato come ambiente, agricoltura e alimentazione sono tematiche molto care ai giovani, e da incentivare non solo con politiche nazionali ma anche con eventi come il Wff. E’ necessario, ha ribadito “coinvolgere i ragazzi da protagonisti: non solo farli partecipare a consultazioni che però non portano ad un cambiamento ma renderli attori di processi e percorsi decisionali, perché possano sedere al tavolo con i decisori politici. Dobbiamo cedere una parte del nostro spazio decisionale per permettere a loro di costruire con noi le linee di intervento, così costruiremo davvero nuovi meccanismi decisionali che partano dal basso”.
I risultati del sondaggio che ha richiamato 5mila giovani
In vista del Forum, il ministro Dadone ha spiegato di aver promosso una consultazione che in sole due settimane ha coinvolto 5mila giovani che hanno indicato i temi più importanti per una trasformazione dei sistemi agroalimentari. “Tutelare le colture locali ma anche abbinare ai metodi di coltivazione tradizionale le più moderne innovazioni tecnologiche, applicate all’agricoltura”, e poi “incentivi all’educazione alimentare e all’utilizzo di prodotti locali legati alla stagionalità”. Infine, “il sostegno ad imprese virtuose che applichino standard elevati sul fronte della produzione e della protezione dell’ambiente”. Oggi i giovani, ha concluso Dadone “si aspettano di poter partecipare in maniera più intensa e attiva ai processi di transizione ecologica e ambientale. Coinvolgiamoli di più, perché diventino protagonisti insieme a noi di questa grande fase di cambiamento”.