Gabriella Ceraso – Città del Vaticano
Incoraggio, in maniera particolare, gli artisti a dare voce, volto e cuore, a dare forma, colore e suono alla poesia di Dante, lungo la via della bellezza, che egli percorse magistralmente, e così comunicare le verità più profonde e diffondere, con i linguaggi propri dell’arte, messaggi di pace, di libertà, di fraternità.
Risponde a questo invito di Papa Francesco – a chiusura della Lettera Apostolica Candor Lucis aeternae dedicata al settimo centenario dantesco – la piccola opera artistica creata dall’illustratore italiano Gabriele Dell’Otto e commissionata dalle Poste vaticane per questa ricorrenza. Su una superficie gommata in quattro colori di soli 40x 30 mm circa, del valore di 1,50 euro, è racchiusa la narrazione dantesca centrata, usando ancora le parole di Papa Francesco, sulla “luce della fede capace di illuminare tutta l’esistenza dell’uomo” e condurlo dalle tenebre alla beatitudine eterna.
“Ci siamo rivolti ad un artista che conosce bene l’opera di Dante – ci spiega don Francesco Mazzitelli vice capo ufficio delle Poste e Filatelia vaticana – perchè, collaborando con uno dei massimi esperti danteschi oggi in Italia che è Franco Nembrini, abbiamo pensato sapesse meglio esprimere il pensiero di Dante, la sua intuizione e la sua esperienza di fede”.
“Questa è la favilla che si dilata in fiamma…”
Nasce così il francobollo, speciale die emissionis dell’8 settembre 2021 intessuto d’arte e di magistero pontificio. La bandella raffigura in primo piano sullo sfondo scuro, il sommo poeta la cui trasparenza lascia intravedere la scintilla della fede che dal cuore si espande fino a diventare una fiamma ardente che come una stella luminosa rischiara il buio della vita umana. Lo sguardo di Dante è rivolto a quella stella, emblema della fede che,come ci rammenta il Papa, ha la sua fonte in Dio. Prende forma, volto e colore dunque quel Dante “profeta di speranza” che, come scrive ancora Francesco nella Lettera apostolica Candor Lucis aeternae, con la sua opera ha rappresentato “un cammino di liberazione da ogni forma di miseria e di degrado umano (la “selva oscura”)” e contemporaneamente ha additato “la meta ultima: la felicità, intesa sia come pienezza di vita nella storia sia come beatitudine eterna in Dio”. A completare dunque il disegno principale, a destra del volto dantesco, è riproposta la terzina del Paradiso canto XXIV che – come spiega ancora don Francesco Mazzitelli – “il Papa cita due volte, sia al numero 4 della sua prima Enciclica Lumen Fidei sia ancora nella Lettera apostolica per il settimo centenario dantesco”:
E la scena del canto XXIV del Paradiso in cui il poeta viene sottoposto da San Pietro all’esame della fede domina la vignetta del francobollo: i due appaiono a colloquio, un colloquio che – rammenta don Francesco Mazzitelli – si articola in cinque domande a partire da ” Cos’è la fede?” fino ad un sintesi del Credo, la professione di fede che San Pietro fa pronunciare a Dante”.
Farsi compagni di viaggio di Dante
Dunque in un minifoglio c’è sia la testimonianza di un uomo di fede sia l’essenza della fede stessa: ” D’altra parte il Papa – conclude don Francesco – nella Lettera del centenario chiede a noi di farci compagni di viaggio di Dante, di vivere con lui il cammino che ha percorso e infatti nella Lettera lo definisce paradigma della condizione umana, profeta di speranza, cantore del desiderio dell’uomo. Metterci accanto a Dante, sentendolo fratello e vedere in lui i nostri desideri, le nostre attese e le nostre speranze” perchè anche oggi egli vuole mostrarci quale sia l’itinerario verso la felicità “la via retta per vivere pienamente la nostra umanità, superando le selve oscure in cui perdiamo l’orientamento e la dignità”.
Ad accompagnare il francobollo l’emissione dell’8 settembre 2021 delle Poste e Filatelia vaticana include anche un annullo circolare che nella grafica riproduce, in forma stilizzata, il celebre Ritratto di Dante di Sandro Botticelli completato con le scritte «VII CENTENARIO DELLA MORTE DI DANTE ALIGHIERI – 08.09.2021» e «POSTE VATICANE».