A Damasco da ottobre la prima Facoltà di Teologia, uno spazio aperto a tutti

Vatican News

Gabriella Ceraso – Città del Vaticano 

“Apertura” a tutti e “servizio”. Sono le parole più frequenti nel colloquio che abbiamo con padre Youssef Lajin, che raggiungiamo telefonicamente a Damasco dove è preside della nuova Facoltà di Teologia cattolica che, inaugurata in settembre, aprirà i battenti a docenti e allievi il mese successivo. Ma già il nunzio apostolico in Siria il cardinale Mario Zenari l’ha visitata esprimendo il suo entusiasmo. E’ “una novità e un primato” per la Siria – tiene a sottolineare padre Lajin – che ha una popolazione per il 90% musulmana e che soffre dell’esodo costante dei cristiani. Sarà un modo per ritessere la trama lacerata del tessuto siriano? Noi lo speriamo ci dice: “Tanti anni di guerra hanno creato una cesura e noi non vogliamo una cesura, vogliamo avere un contatto normale con quanti non sono della nostra stessa comunità religiosa”, vogliamo essere una sola famiglia, “come era un tempo, un tempo bello che ci dava gioia”.

Ascolta l’intervista a padre Youssef Lajin

Un lavoro da fare insieme anche con i non cristiani

Nella visione del preside questa nuova Facoltà può diventare un “luogo ecumenico”: concepita come “aperta a tutti” si rivolge a coloro che – spiega – “sono interessati alla religione cristiana e al mondo cattolico, per ortodossi, caldei, armeni e siriaci, ma anche per i musulmani che vogliono sapere di più della nostra fede”. Per questo, padre Lajin alla domanda su quali siano gli obiettivi della nuova Facoltà si sofferma su tre punti dando particolare rilievo all’ultimo. Il primo – dice – è dare agli studenti una cultura generale e ecclesiastica cattolica, il secondo è permettere loro di lavorare, con la licenza ottenuta,  nell’ambito dell’insegnamento al termine del percorso di studio. Infine, e più importante, è un’apertura a tutti, per dire specie ai non cristiani : ‘Noi siamo per voi, vogliamo avere un dialogo con voi’. Ci aiuteranno in questo anche insegnanti non cristiani. E’ un lavoro da fare insieme e che ci porterà avanti”. 

Eretta con decreto presidenziale del 7 maggio 2019, la Facoltà nasce laddove era l’antica scuola patriarcale poi Istituto Teologico a Damasco. L’offerta formativa è di cinque anni, due di filosofia e tre di teologia, con corsi in dogmatica, patristica, sacramenti, storia della Chiesa, pastorale, dottrina sociale della Chiesa fino a culminare con l’abilitazione all’insegnamento in teologia riconosciuta dallo Stato. Le direttive del percorso di studi sono concordate con la Congregazione per l’Educazione cattolica spiega padre Youssef, questo prevede anche lo studio delle lingue, francese, inglese, greco, latino. Stiamo pensando di aprire – conclude – anche un Istituto di lingue, “molto importante per noi – confessa – tanti sono interessati ad imparare”. Di certo conclude, uno spazio nuovo si apre con questa facoltà anche per i seminaristi che  – ricorda il preside – potranno restare a studiare nel loro Paese e non necessariamente spostarsi nel vicino Libano come è stato finora”.