Covid: critica la situazione in Vietnam, i vescovi invitano alla solidarietà

Vatican News

Lisa Zengarini – Città del Vaticano

Anche in Vietnam non si ferma la quarta ondata del Covid-19 legata al diffondersi della variante Delta. L’epicentro principale dei contagi è Ho Chi Minh City, ex Saigon, dove nella sola giornata del 14 luglio si sono registrati 1.637 nuovi casi portando il totale dei contagi nella metropoli a 18.210. Dall’inizio della pandemia il Coronavirus ha colpito più di 40.795 persone nel Paese, con più di 200 morti, di cui un centinaio dallo scorso aprile. Le autorità hanno deciso di correre ai ripari mettendo di nuovo la città in quarantena per 15 giorni a partire dal 9 luglio.

Appello alla solidarietà

La Chiesa locale si è mobilitata. L’arcidiocesi sta reclutando volontari tra i religiosi e le religiose per aiutare il personale sanitario negli ospedali ormai saturi. Nei giorni scorsi il presidente della Conferenza episcopale vietnamita, monsignor Joseph Nguyen Chi Linh, ha lanciato un pressante appello alla solidarietà a tutti i vietnamiti, avvertendo che le nuove restrizioni rischiano di avere pesanti conseguenze soprattutto per le fasce più povere della popolazione.  “Mai, nemmeno in tempi di guerra, la città ha dovuto affrontare sfide urgenti e difficili come oggi”, ha scritto in un messaggio l’arcivescovo di Hue, osservando che i problemi sono tanti e gravi: comunità contagiate, ospedali sovraffollati, operatori sanitari e squadre impegnate nella prevenzione stressate ed esauste, stagnazione economica, prezzi alle stelle, trasporti bloccati.

La crisi in Vietnam

“La ‘Perla dell’Estremo Oriente’, è in acque profonde: soffre per la mancanza di personale, cibo, fondi, medicine e persino di un futuro. Cosa metteranno a tavola nei prossimi giorni gli ambulanti, i tassisti e gli altri lavoratori alla giornata? Come si guadagneranno da vivere i lavoratori quando le fabbriche taglieranno il personale o chiuderanno? Nessuno sa quanto durerà e come andrà l’attuale crisi sanitaria”, prosegue il messaggio. Monsignor Linh ha esortato quindi tutti i vietnamiti nel Paese e della diaspora alla solidarietà, ricordando la generosità dei cittadini di Ho Chi Minh City per aiutare le popolazioni vittime delle alluvioni che hanno colpito le provincie centrali del Vietnam lo scorso autunno. Il presidente dei vescovi si è rivolto in particolare ai cattolici e alle organizzazioni caritative, chiedendo alle diocesi e agli uffici della Caritas di attivare un numero verde per raccogliere donazioni: prodotti agricoli, attrezzature mediche e denaro.

La risposta generosa

“Nessuno sa quanto durerà e come andrà a finire la crisi sanitaria, ma per i cristiani questo è un segno dei tempi in cui sono chiamati a leggere la volontà di Dio. La pandemia è devastante, ma noi, insieme ad altri vietnamiti nel Paese e all’estero, costruiremo una nuova città”, ha sottolineato il presule, citando le parole del Vangelo: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10,8). Infine, l’invito ai fedeli a pregare e ad affidare la nazione a San Giuseppe con un pensiero rivolto anche a Papa Francesco perché si riprenda presto dalla sua recente operazione chirurgica. All’appello di monsignor Linh hanno risposto subito con generosità tanti cattolici vietnamiti. In pochi giorni – riporta l’agenzia Ucanews – sono stati già raccolti 4 miliardi di dong, pari a 174mila dollari. La Conferenza episcopale sta già provvedendo alla distribuzione degli aiuti.