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Hot spot di Lampedusa: i sopravvissuti ai naufragi raccontano cosa significa affidarsi al mare per vivere. Sono donne e minori che Save The Children, presente sull’isola per dare una risposta ai bisogni di chi arriva dall’altra sponda del Mediterraneo, ascolta. E lo sgomento è tanto: sono vite, dice la Ong firmando un nuovo appello alle autorità europee, “che continuano ad essere sacrificate anche a causa della mancanza di un sistema strutturato di ricerca e soccorso in mare”.
La testimonianza dei minori sopravvissuti ai naufragi
Giovanna Di Benedetto, portavoce di Save the Children a Lampedusa, ha raccolto le testimonianze di due minori sopravvissuti all’ultimo naufragio nel quale avrebbero perso la vita molte donne e bambini. “Hanno raccontato che a un centro punto la barca in cui viaggiavano già da un po’, sulla quale c’erano diverse donne anche incinte e bambini molto piccoli, si è capovolta e si sono ritrovati in acqua. Hanno iniziato a bere, sono finiti sott’acqua, hanno fortemente temuto di annegare e poi hanno visto tanta gente morire attorno a loro. Immagini terribili per chiunque, figuriamoci per due ragazzini, che viaggiavano soli, senza alcuna figura cara”.
La Ong sottolinea ancora una volta come “sia indispensabile e urgente un impegno diretto degli Stati membri e dell’Unione Europea per l’attivazione di un sistema strutturato, coordinato ed efficace di ricerca e soccorso e per la definizione di canali d’ingresso sicuri affinché cessi questa catastrofe”. Non basta il cordoglio di fronte ad un mare che è ancora tra le rotte più pericolose al mondo e nel quale, secondo le Nazioni Unite, nei primi sei mesi del 2021 il numero delle persone morte è quasi triplicato rispetto al 2020.
La situazione a Lampedusa: inchiesta avviate con la Libia
Fino a ieri sera nel centro di primissima accoglienza dell’isola siciliana c’erano circa 400 persone e stamattina nuove operazioni di soccorso sono state avviate per altri 39 migranti intercettati e soccorsi su un barcone al largo da due motovedette della Guardia di finanza. Per il resto, siamo al quarto giorno di ricerche in mare dopo il naufragio a largo dell’isolotto di Lampione. I dispersi dovrebbero essere 9 : sette donne sono morte e i loro corpi sono stati recuperati. Intanto la Guardia Costiera libica ha annunciato di aver aperto un’inchiesta interna dopo che una motovedetta ha sparato alcuni colpi di mitraglia verso un barcone carico di migranti, e ha cercato di speronarlo, come mostrano le immagini diffuse da Sea Watch. La Guardia Costiera ha fatto inoltre sapere che “condanna qualsiasi comportamento in contrasto con le leggi locali e internazionali e conferma che tutte le misure legali saranno prese contro qualsiasi violazione, in conformità con la legislazione e le leggi in vigore”.
La nuova frontiera in Lituania
E i riflettori si sono accesi, in queste ultime ore, anche su un altro fronte, quello della Lituania, che ieri ha dichiarato lo stato d’emergenza. La causa è l’aumento dell’arrivo di migranti, per lo piu’ mediorientali, dalla frontiera bielorussa. Ieri le guardie del confine hanno arrestato 150 persone che avevano tentato di passare illegalmente nelle ultime 24 ore. L’agenzia europea Frontex ha inviato una prima squadra di sei guardie di frontiera nel Paese baltico. “L’Ue e’ con voi in questo momento difficile”, ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nella conferenza stampa congiunta con il presidente lituano, Gitanas Nauseda, e la premier Ingrida Simonyte, in merito all’arrivo di migranti dalla Bielorussia. “Porteremo piu’ supporto con Frontex, che e’ gia’ qui, e lo faremo anche con l’Ufficio per l’asilo. C’e’ una richiesta di supporto finanziario, e la stiamo valutando, potremmo ricorrere al fondo per le emergenze”, ha aggiunto von der Leyen. “Le vostre preoccupazioni, e i vostri problemi, sono i nostri”, ha assicurato.