Padre Pio, al via le iniziative per il ventennale della canonizzazione

Vatican News

Debora Donnini – Città del Vaticano

Piazza San Pietro, via della Conciliazione e gli spazi antistanti Castel sant’Angelo, gremiti da oltre 300mila fedeli provenienti da tutto il mondo si trasformarono in pochi minuti in una cattedrale a cielo aperto, per la canonizzazione dell’umile frate di Pietrelcina. Immagini impresse nella memoria di chi 19 anni fa, il 16 giugno del 2002, seguì la Messa per la canonizzazione di Padre Pio, presieduta da Giovanni Paolo II, che tre anni prima lo aveva beatificato.

Da San Giovani Rotondo, San Pio divenne famoso in tutto il mondo, anche dopo la morte, conquistando non solo cattolici e cristiani di diverse confessioni ma anche non credenti. Con uno stile di vita centrato sulla preghiera, la penitenza, l’Eucaristia e la carità, si spese nel confessionale, definendosi “un povero frate che prega”.

L’inizio della commemorazione

In occasione dell’inizio del ventennale di commemorazione, che si concluderà il 16 giugno del 2022, il cardinale Marcello Semeraro presiede nel pomeriggio una Celebrazione Eucaristica nel santuario di Santa Maria delle Grazie, a San Giovanni Rotondo. Seguirà la presentazione del libro Diario spirituale, pubblicato postumo dalla “Edizioni Padre Pio da Pietrelcina”, di monsignor Valentino Vailati, che fu arcivescovo di Manfredonia – Vieste e ha presieduto il Tribunale ecclesiastico della Causa di beatificazione e canonizzazione di Padre Pio. Ad intervenire monsignor Domenico Umberto D’Ambrosio, arcivescovo emerito di Lecce e curatore della pubblicazione e lo stesso cardinale Marcello Semeraro. Prima vi saranno i saluti di padre Franco Moscone, arcivescovo di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo, presidente di “Casa Sollievo della Sofferenza” e direttore generale dei “Gruppi di Preghiera di Padre Pio”,  e di Fra Maurizio Placentino, ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini della Provincia religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio.

Preghiera e carità

Nel ripercorrere la figura del frate di Pietrelcina, nell’omelia nella Messa per la canonizzazione, San Giovanni Paolo II mise in rilievo come la vita e la missione di Padre Pio testimonino che “difficoltà e dolori, se accettati per amore, si trasformano in un cammino privilegiato di santità, che apre verso prospettive di un bene più grande, noto soltanto al Signore”. “Preghiera e carità”, i due capisaldi dell’insegnamento del frate cappuccino che, come ricordò, si espressero da una parte nei “Gruppi di Preghiera” da lui fondati, e dall’altra nell’intensa attività caritativa di cui è espressione la “Casa Sollievo della Sofferenza”.

Ripartire dopo la pandemia

Fra Luciano Lotti, che dei Gruppi di Preghiera è segretario generale, nella nostra intervista mette in luce come le celebrazioni che si terranno in questo anno puntano a sottolineare la ripartenza dopo il lockdown per la pandemia, a partire da valori quali il “ricorso alla preghiera”, la fiducia nell’intercessione dei Santi, l’esperienza di pregare insieme.  

Ascolta l’intervista a Fra Lotti:

Sui frutti che si sono raccolti in questi anni, il frate evidenzia come San Pio da Pietrelcina sia diventato “un evento ecclesiale”, mentre prima, pur essendo molto conosciuto, era molto legato ai frati cappuccini, ai “Gruppi di Preghiera”. Centrale anche la presenza del suo corpo durante il Giubileo. In merito ai “Gruppi di Preghiera”, racconta come siano cresciuti numericamente, soprattutto in Asia e in America Latina. “Quanto a crescita interiore, crescita di gruppo, c’è stata una maturazione forte”, rimarca ancora, affermando che mentre prima Padre Pio veniva ricercato come il santo dei miracoli, adesso è il santo di una maturazione cristiana, “soprattutto si comincia a vedere la preghiera non più come un fatto individuale” ma della comunità cristiana. La caratteristica dei “Gruppi di Preghiera” è proprio quella mettersi a disposizione della comunità cristiana con questo dono, con l’animazione delle comunità, con lo sviluppo di nuove forme di preghiera adatte soprattutto ai giovani e a quelle situazioni particolari, le situazioni ferite. 

La missione di intercessori

Su questo anno dedicato alla commemorazione per il ventennale della canonizzazione di Padre Pio, sottolinea come sia un anno di riflessione anche a livello interno, sul senso di essere i frati di Padre Pio, che “non è solo un’etichetta, è una scelta di vita”. Evidenzia come sia importante per i frati la missione di intercessori, che è la caratteristica di Padre Pio. “Si può fare il sacerdote in tanti modi – dice –  noi lo dobbiamo fare come intercessori, per cui sarà anche un anno di revisione di vita inferiore”.

Per questo arco di tempo sono, dunque, previste anche iniziative a livello culturale: tutte vissute nella logica di mettere a servizio un carisma, che c’è stato, e forte. Ci sarà una pastorale dei pellegrinaggi, che riprenderanno. Il 18 e 19 settembre ci sarà il convegno nazionale dei “Gruppi di Preghiera”, per rilanciare il senso della devozione popolare e del pellegrinaggio, in una chiave sempre più adeguata anche a queste nuove circostanze che si sono verificate.