Fausta Speranza – Città del Vaticano
“Le famiglie, oggi, hanno bisogno di scoprire che, insieme con il sacramento del matrimonio, hanno ricevuto una missione che va condivisa con i pastori”: sono parole del cardinale Kevin Joseph Farrell, Prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, espresse nel suo intervento che ha chiuso ieri i lavori del Forum che si è svolto dal 9 al 12 giugno 2021, nell’anno dedicato, da marzo 2021 a giugno 2022, alla Famiglia Amoris Laetitia. Il momento saliente della giornata di apertura del Forum è stato il videomessaggio di Papa Francesco indirizzato ai partecipanti al Forum. Chiaro il suo invito a coinvolgere di più i fedeli laici e in particolare le coppie nella pastorale per costruire insieme il tessuto ecclesiale.
Un Forum per un confronto concreto
Il tema dell’incontro è stato precisamente “A che punto siamo con Amoris Laetitia? Strategie per l’applicazione pastorale dell’Esortazione di Papa Francesco”. Un Forum voluto per avviare una riflessione sul presente e sul futuro della pastorale familiare, per renderla sempre più concreta e prossima alle famiglie. Il cardinale ha poi sottolineato il valore della parrocchia, affermando: “Il principale contributo alla pastorale familiare è offerto dalla parrocchia, che è la famiglia delle famiglie, dove vivono in armonia piccole comunità, movimenti ecclesiali e associazioni”.
L’urgenza della formazione a tutti i livelli
Il Prefetto ha ribadito che “c’è bisogno di una formazione più adeguata per sacerdoti, diaconi, religiosi, catechisti e altri operatori della pastorale, insistendo sulla presenza di laici nei percorsi formativi”. Ha chiarito che “la formazione delle persone che accompagneranno le coppie nella preparazione al matrimonio deve essere una priorità: coniugi che, una volta formati, possono provvedere alla formazione di altre famiglie, e creare una catena di formatori per avviare processi formativi che si estendano a più famiglie in crescita”.
Il valore della missionarietà
L’obiettivo è chiaro nelle parole del cardinale Farrell: “Raggiungere le persone lì dove si trovano”. Dunque, “la pastorale familiare deve essere fondamentalmente missionaria”. Innanzitutto, “un’attenzione particolare va data alle famiglie in crisi coniugale o con altre difficoltà”. Si tratta – ha chiarito – di assicurare la “cura pastorale di coloro che sono separati, divorziati o abbandonati, con particolare riguardo ai bambini, ai disabili, agli anziani”. Con la raccomandazione di “ raggiungere anche quelle famiglie che sono lontane dalla Chiesa”.
L’indicazione di un percorso
Il cardinale Farrell ha raccolto la richiesta dei partecipanti di proseguire nel lavoro comune grazie alla rete di relazioni tra la Santa Sede e le Conferenze episcopali, movimenti e associazioni, “in uno spirito di autentica comunione e stima reciproca”. Una rete di lavoro comune permetterà di condividere idee, progetti e di essere dunque più efficaci nell’arrivare al cuore della pastorale, cioè le famiglie di tutto il mondo.