Fausta Speranza – Città del Vaticano
Le elezioni generali in Perù si sono tenute l’11 aprile scorso: si è votato per il rinnovo dei membri del Parlamento e poi per il presidente. In questo caso si è trattato del primo turno perché il risultato ha imposto di andare al ballottaggio, che si è tenuto quindi domenica 6 giugno.
Il sorpasso di Castillo
Secondo l’Ufficio nazionale dei processi elettorali (Onpe), il voto di domenica 6 giugno di ballottaggio premia il candidato José Pedro Castillo, leader di Perù Libre. E secondo la missione dell’Organizzazione degli Stati americani (Osa) il conteggio delle schede è avvenuto nel rispetto delle procedure ufficiali. Non sembra dunque ci siano conferme da parte degli osservatori per le accuse lanciate da Keiko Fujimori, figlia dell’ex presidente Alberto e leader di Fuerza Popular. Il punto è che al 40 per cento dei seggi scrutinati, Fujimori era risultata in testa e con un significativo stacco. I media avevano già parlato della leader populista di destra che scalzava Castillo. Ma poi il candidato del partito di sinistra Perù Libre è balzato in avanti, anche se di stretta misura: al momento si parla di poco più del 50 per cento di voti accreditati a Castillo, a fronte di circa il 49,70 per cento per la Fujimori.
Voti e territorio
Tra un risultato e l’altro si evidenzia un dato: i primi risultati delle votazioni riguardavano Lima, Callao ed altre grandi città del centro e del nord. Poi sono arrivati i risultati del voto delle campagne e delle zone remote della foresta amazzonica, favorevoli al candidato che rivendica origini provinciali.