Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Nel cuore del Papa c’è “commozione” per “le tante vite tragicamente spezzate mentre erano immerse nella meraviglia del creato”, c’è il pensiero e la vicinanza alla “comunità locale”, alla “diocesi di Novara”, all’ “amato popolo italiano” e c’è anche “il piccolo Eitan”, 5 anni, l’unico sopravvissuto alla tragedia di domenica presso Mottarone, costata la vita a 14 persone tra queste alcuni bambini. La sua delicata vicenda viene seguita dal Pontefice con “trepidazione”.
In un telegramma, a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin e indirizzato da monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara, si legge che “Francesco ha appreso con grande dolore” la notizia del drammatico incidente. Esprime così il suo cordoglio, assicura la sua preghiera per gli scomparsi e per “chi li piange”, “si stringe” intorno a chi soffre “mentre implora dal Signore il conforto” per chi è nella prova e offre infine la sua benedizione.
Si cerca la verità
Le indagini sull’incidente di domenica sono in corso, gli inquirenti parlano del mancato funzionamento del sistema di sicurezza e della presenza di un cavo tranciato: elementi, questi, che avrebbero fatto precipitare la funivia. Oggi i medici proveranno a svegliare Eitan, figlio di una coppia di origini israeliane residente a Pavia. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha invitato a pregare per il bambino e per la famiglia Biran, scomparsa nella tragedia. Ieri anche il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, aveva espresso profondo dolore con un richiamo importante al rispetto delle norme di sicurezza. Di ieri pure il cordoglio dei vescovi italiani che avevano espresso vicinanza, assicurando la loro preghiera.