Fausta Speranza – Città del Vaticano
Alle Nazioni Unite Israele parla di “conflitto“, Hamas e il ministro degli Esteri palestinese al Malki accusano lo Stato ebraico di “crimini di guerra”. In una dichiarazione congiunta Cina, Tunisia e Norvegia si dicono “molto preoccupati” per la situazione a Gaza e Gerusalemme est e per “l’aumento delle vittime civili”, chiedono “l’immediata cessazione delle ostilita’”. I tre Paesi, che sono quelli che hanno richiesto la riunione d’urgenza del Consiglio di Sicurezza, lanciano anche un appello per il pieno rispetto delle leggi internazionali. Lo stesso Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ribadisce l’appello per la fine delle ostilità, ma non sono tutti e 15 i Paesi del Consiglio di Sicurezza a firmare la dichiarazione per l’opposizione degli Stati Uniti. Fonti diplomatiche spiegano che l’amministrazione di Joe Biden sta lavorando dietro le quinte e che una dichiarazione comune potrebbe ostacolare l’impegno. Da parte sua, l’Unione Europea fa sapere che domani, martedì 18, ci sarà un vertice straordinario dei ministri degli Esteri a Bruxelles.
I partecipanti al dibattito alle Nazioni Unite
Alla riunione dell’Onu hanno partecipato il Segretario generale Antonio Guterres; il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland; il ministro degli Esteri palestinese Riad al Malki; mentre per gli Stati Uniti l’ambasciatrice al Palazzo di vetro, Linda Thomas-Greenfield.
Operazioni e strategie
Nel fine settimana, dopo la distruzione del palazzo dei media a Gaza, i raid israeliani hanno sfiorato l’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi. L’esercito israeliano sostiene che Hamas nasconda “deliberatamente” obiettivi militari negli edifici residenziali e nelle aree civili: per questo le operazioni militari si concentrano su aree densamente abitate. Di fatto strategie o logiche di attacco si traducono in almeno 55 bambini uccisi in una settimana di scontri.
Sul terreno
L’esercito israeliano ha sferrato decine di attacchi nella Striscia di Gaza nella notte. Lo hanno riferito all’agenzia France Press testimoni nell’enclave palestinese, da dove gruppi armati hanno continuato a lanciare razzi contro Israele. In particolare, decine di missili sono caduti in diversi punti dell’enclave: i raid dei caccia hanno “martellato” l’area di Khan Younis nella Striscia di Gaza meridionale ma anche Gaza City e i territori più a Nord. In serata le forze di difesa israeliane hanno fatto sapere di aver attaccato anche un complesso dell’intelligence militare di Hamas nell’enclave, dopo che alcuni razzi erano stati sparati dalla Striscia su Beersheeva, senza provocare danni.