Fausta Speranza – Città del Vaticano
Raid israeliani a Gaza, città barricate dopo scontri tra ebrei e arabi e violenze nella Cisgiordania occupata. Si combatte su più fronti. Intanto, e’ arrivato nello Stato ebraico Hady Amr, l’inviato del presidente degli Stati Uniti John Biden, per lavorare a una de-escalation, mentre Hamas ha fatto sapere di essere pronto a una tregua ma di non aver finora ricevuto risposta.
L’appello di Guterres
Da parte sua, il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha lanciato un appello a tutte le parti affinché “cessino immediatamente le ostilità“. I combattimenti in corso – afferma – “hanno il potenziale per causare una crisi umanitaria e di sicurezza incontenibile, e di stimolare ulteriormente l’estremismo, non solo nei Territori palestinesi occupati e in Israele, ma in tutta la regione”. In Giordania, migliaia di persone hanno preso parte alle più grandi manifestazioni tenutesi in solidarietà con i palestinesi a Gerusalemme e Gaza.
Oggi previsto il Consiglio di Sicurezza dell’Onu. In Europa è allerta contro possibili azioni antisemite. A Parigi è stata vietata una manifestazione filopalestinese prevista per oggi. Un’altra, ieri sera a Copenaghen, è sfociata in violenze. tensioni si sono registrate anche in Germania, dove le autorità hanno ribadito che nulla giustifica l’odio contro gli ebrei.
Razzi e raid
Sono oltre duemila i razzi sparati dall’enclave palestinese da lunedi’ pomeriggio, ai quali lo Stato ebraico ha risposto con centinaia di raid, prendendo di mira le infrastrutture militari di Hamas, ma anche la sua dirigenza. Il sistema di difesa israeliano, Iron Dome, continua a intercettare razzi lanciati dalla Striscia di Gaza diretti verso Ashdod, Beersheba e altre località di confine, ma un uomo di 60 anni è rimasto ferito in modo grave dopo che uno di questi ha colpito una località nel sud di Israele. Per tutta la notte circa 160 aerei dell’Esercito israeliano hanno colpito oltre 150 “obiettivi sotterranei” nel nord della Striscia di Gaza, come si legge in un comunicato delle Forze armate.
In Israele scontri nelle città “miste”
Non si arresta neanche la tensione all’interno dello Stato ebraico, dopo tre notti consecutive di scontri tra arabi ed ebrei in diverse città. La polizia ha vietato l’accesso ai non residenti a Lod, uno degli epicentri delle violenze, mentre è ancora in vigore il coprifuoco notturno dalle 20. La polizia ha riferito di aver ferito una persona, mentre era in procinto di lanciare una bomba incendiaria contro il municipio. A Ramle, un’altra citta’ “mista”, arabi hanno lanciato un tubo-bomba contro due passanti ebrei senza causare fortunatamente feriti; un civile armato ha sparato colpi in aria e gli aggressori sono scappati.