Coronavirus: record di morti in India e Brasile

Vatican News

Michele Raviart – Città del Vaticano

Mentre il numero di contagiati diminuisce in buona parte del mondo, in India e in Brasile la pandemia di coronavirus sembra essere fuori controllo, con circa tremila i morti in ciascuno dei due Paesi nelle ultime 24 ore. Nel Paese asiatico i positivi sono ormai 18 milioni, 360 mila solo nella giornata di ieri, la cifra più alta mai registrata nel mondo dall’inizio della pandemia in un singolo Stato. In totale le vittime sono oltre 200 mila, ma si teme che le cifre reali siano molto più grandi, considerando anche che il 38% dei casi segnalati all’Oms nell’ultima settimana provengono dall’India.

Il virologo Fauci: l’India è stata lasciata sola

Il sistema sanitario è al collasso e si fa fatica anche a trovare l’ossigeno per far respirare i pazienti. Ventilatori e concentratori di ossigeno sono arrivati da Australia, Germania, Irlanda, mentre Russia e Singapore hanno inviato bombole e materiale medico. Gli Stati Uniti hanno poi annunciato che invieranno aiuti e materiale per aumentare la produzione di vaccini, in attesa di capire quante dosi di vaccino in surplus sarà possibile inviare in futuro. “Il mondo ha lasciato sola l’India”, ha commentato il virologo consulente della Casa Bianca Anthony Fauci, che ha sottolineato come “l’unico modo in cui rispondere a una pandemia globale è di adottare una risposta globale, che vuol dire equità nel mondo”.

In 25 mila al pellegrinaggio sul Gange

Intanto in alcune città come Nuova Delhi si bruciano i corpi nei parcheggi perché i crematori sono pieni mentre, malgrado gli inviti del premier Modi a partecipare in modo virtuale e il ritiro delle più importanti congregazioni indù, almeno 25 mila persone hanno partecipato ad Hardiwar al pellegrinaggio del Kumbha Mela. La cosiddetta “variante indiana”, poi, sta cominciando a diffondersi del mondo, con l’Oms che ne ha registrato la presenza in 17 Paese.

La situazione in Brasile

L’India è il quarto Paese a superare i 200 mila morti in un giorno dopo Stati Uniti, Messico e Brasile e proprio nello stato sudamericano c’è un altro grave focolaio. 72 mila casi solo ieri, a fronte di 14 milioni totali e quasi 400 mila vittime. Istituita una commissione d’inchiesta da parte del Senato brasiliano sulla gestione della pandemia da parte del governo, che potrebbe mettere in difficoltà il presidente Bolsonaro. L’accusa è di aver respinto un’offerta di 70 milioni di dosi di Pfizer, mentre la campagna vaccinale va a rilento. “Non ho commesso nessun errore”, ha commentato il presidente.