“La Chiesa italiana da più di cinquant’anni è vicina alle persone e alle famiglie con disabilità non solo per assicurare i diritti, ma per essere strumento di promozione della vita in ogni fase, età e condizione”. Lo ha ricordato mons. Stefano Russo, Segretario generale della Cei, in un videomessaggio ai partecipanti all’evento online “La profezia della fraternità” organizzato dal Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità, nella Giornata mondiale loro dedicata. Rivolgendo il pensiero a loro e ai tanti operatori che se ne prendono cura, mons. Russo ha evidenziato che “la pandemia affligge il mondo e mette alla prova ancora di più le persone con disabilità, portando alla luce quelle fragilità che ci accomunano come genere umano”. “Non scoraggiatevi, non stancatevi in questo tempo che ci consegna la responsabilità di salvarci insieme”, è stata l’esortazione del Segretario generale della Cei che agli operatori pastorali ha voluto esprimere gratitudine per aver avuto “il coraggio di cambiare la ‘narrazione sulle persone con disabilità’, di operare con generosità e abnegazione, di fare rete, di coinvolgere e collaborare con le realtà parrocchiali diocesane, le associazioni, i movimenti e le congregazioni” per “non solo tutelare la vita, ma dare voce a quelle persone che non hanno la forza di farlo”.
“Attraverso le narrazioni, vorremmo far emergere che il cambiamento in questo momento di grande tempesta e di grande prova è appoggiarsi alla grande roccia dell’inclusione”, ha osservato suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio per la pastorale delle persone con disabilità, per la quale “partendo dalla roccia dell’inclusione, non lasciando indietro le fragilità, le persone con disabilità possono essere il grande vaccino per non sprecare questo tempo che ci è dato e che accomuna tutti”.
“Questo non è il momento dello scoramento: è una sfida a interloquire con il futuro. Non è solo un tempo di affrontare crescenti apprensioni, ma è anche un tempo in cui Dio ci ordina di farci carico delle fragilità”, ha rilevato il card. José Tolentino de Mendonça, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, ricordando che “ci troviamo tutti a remare insieme, sulla stessa barca”. “Il Papa – ha detto – ci ha invitato a ritrovare nel vuoto del mondo l’importanza dello stare insieme e di sostenere uniti le fragilità”.
“Anche noi siamo in cammino sulle strade del mondo dove tanti giacciono impotenti a salvarsi da soli, ha fatto eco la biblista Rosanna Virgili, sottolineando che “dalla nostra solidarietà dipendono la vita o la morte dei nostri fratelli più deboli e feriti”.