Elvira Ragosta – Città del Vaticano
La Food and Drug Administration e i Centers for Disease Control smetteranno di usare il vaccino nei siti federali e solleciteranno gli Stati a fare lo stesso in attesa delle indagini sui problemi di sicurezza. Negli Stati Uniti i sei i casi di malattia registrati hanno riguardato donne di età compresa tra i 18 e i 48 anni. I problemi dai vaccini Johnson & Johnson “sono un evento estremamente raro”commenta l’esperto americano in malattie infettive Anthony Fauci. “Ce ne sono stati sei su 6,85 milioni di dosi somministrate, il che vuole dire – aggiunge – meno di uno su un milione”. Intanto, il comitato per la sicurezza dell’Agenzia europea dei medicinali sta indagando sulle segnalazioni di eventi embolici ed è in contatto con i regolatori internazionali. Al momento, fa sapere l’Ema,“non è chiaro se esista un’associazione causale”.
I numeri della pandemia
Nel frattempo, non si arresta la circolazione del virus a livello globale. Record di casi giornalieri in India. Il Paese dell’Asia meridionale da 1 miliardo e 380 milioni di abitanti ha riportato finora un totale di 13,9 milioni di casi e di 172.085 di decessi ed è il secondo per contagi dopo gli Stati Uniti. Resta preoccupante la situazione in America Latina. In Argentina, il picco dei 27mila casi registrato ieri – è il più alto numero dall’inizio della pandemia – ha messo in allarme le autorità sanitarie: la maggior parte dei contagiati si trovano a Buenos Aires e nella sua provincia, dove il settore privato ha quasi raggiunto la saturazione delle rianimazioni, meglio la situazione negli ospedali pubblici.