Con l’Instrumentum Laboris, entra nel vivo la preparazione della 49a Settimana Sociale che si terrà a Taranto dal 21 al 24 ottobre 2021 sul tema: “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro e futuro. #tuttoèconnesso”.
La scelta della città pugliese intende non solo porre l’attenzione sulla questione dell’ex Ilva, ma rappresenta anche una ripartenza per una riflessione più articolata e complessa sulle problematiche ambientali e sociali, rese ancora più evidenti dal diffondersi del virus. Il faro resta l’enciclica sociale di Papa Francesco Laudato Si’ che pone al centro la categoria di ecologia integrale, da intendersi alla luce del nuovo documento pontificio Fratelli Tutti.
La Settimana Sociale punterà i riflettori sul rapporto tra ecologia ed economia, tra ambiente e lavoro, tra crisi ambientale e crisi sociale, nella consapevolezza che «non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale» (LS 139).
L’Instrumentum Laboris – che parte dalle domande sollevate dalla pandemia – si snoda attorno ad alcuni concetti fondamentali:
– Lo sguardo contemplativo di San Francesco d’Assisi: è il punto di partenza originale che nasce dalla lode per il dono della creazione e si traduce nel prendersi cura delle ferite dell’altro e della casa comune secondo lo stile del buon samaritano. È il nuovo umanesimo proposto dal Papa.
– L’ecologia integrale: è la direzione indicata dalla Laudato Si’ che unisce l’ecologia ambientale con quella sociale, con la cultura, con l’ecologia umana della vita quotidiana e denuncia le ferite e gli abusi, per costruire il bene comune globale che abbraccia anche la casa comune. Si tratta di un approccio, anche spirituale, che mira ad un’analisi multidisciplinare volta a cogliere le connessioni tra i vari ambiti e a delineare un’azione politica adeguata.
– I cambiamenti climatici, lo sfruttamento ambientale, la cultura dello scarto sono i nodi da sciogliere se si vuole favorire uno sviluppo integrale. È necessaria una transizione ecologica che porti alla decarbonizzazione e all’adozione di un’economia circolare. Solo così si potrà lavorare per una sanità pubblica e diffusa che sappia integrare l’aspetto sanitario con quello sociale.
– Non c’è bene comune senza inclusione, giustizia sociale e lotta alla disuguaglianza. Occorre creare valore economico e lavoro facendo attenzione a non aumentare, anzi contribuendo a ridurre, i rischi ambientali e di salute. La vicenda di Taranto permette di capire che mettere in alternativa ambiente e lavoro, lavoro e salute crea un’ingiusta contrapposizione con ricadute disastrose dal punto di vista ambientale, sociale e sanitario. Cambiare è possibile e i cristiani sono chiamati ad alimentare la Speranza. Sono numerose le “buone pratiche” – sul fronte imprenditoriale, amministrativo e familiare – già esistenti nel nostro Paese che rappresentano modelli virtuosi ed esempi da imitare. Solo facendo entrare la Laudato Si’ nelle pieghe della quotidianità è possibile infatti favorire davvero la transizione ecologica.
– La Settimana Sociale non vuole essere solo un evento, ma un processo che ha nello stile sinodale la sua cifra caratteristica. Se la pandemia ha messo in evidenza che “siamo tutti sulla stessa barca” e che “nessuno si salva da solo”, le Chiese locali, le associazioni, i movimenti, le aggregazioni ecclesiali sono chiamati a camminare insieme, in dialogo con i giovani, le istituzioni locali, nazionali ed europee.
– Lo stile è partecipativo e solidale coinvolgendo le Chiese locali, le istituzioni educative, accademiche, politiche e le aziende e associazioni particolarmente quelle dedicate ai temi dell’ambiente e del lavoro
– L’emergenza COVID-19 – con le decisioni sul Recovery Plan assunte dall’Unione Europea, ma non ancora definitive – rappresenta un’occasione unica per accelerare in positivo il cambiamento del paradigma economico, ambientale e sociale attuale.